Prof. Fasol: «Finalmente torna il compagno di banco»

Il nostro Dirigente, a scuola per il recupero dei "debiti" scolastici di alcuni studenti, pensa al rientro e alle nuove regole in classe. Niente mascherina e tavoli da due e non più mono-banco. Sul caro energia: «Nessun ritocco alle rette».

Il dirigente Umberto Fasol
Il dirigente Umberto Fasol
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La scuola, anche se ufficialmente non è ancora ripartita (lo farà il prossimo 12 settembre), sta ospitando in questi giorni gli studenti e le studentesse che, nel corso dell’anno scolastico precedente, hanno accumulato uno o più debiti formativi, da “saldare” per poter passare alla classe successiva.

Incontriamo il professor Umberto Fasol, dirigente delle Scuole Alle Stimate, felice per alcune regole con le quali si potrà iniziare il nuovo anno: «Innanzitutto torna il compagno di banco, gli studenti e le studentesse non saranno più costrette a sedersi in una mono-postazione, isolati dai compagni o dalle compagne di classe. E questa è già una gran bella novità, per tanti aspetti, soprattutto quello sociale».

«Non sono poi previste le mascherine, né per gli alunni né per i professori, una liberazione. Abbiamo visto tutti la costrizione dei ragazzi a seguire le lezioni indossando per ore il dispositivo sanitario, allora chiaramente utile. Per non parlare delle difficoltà dei docenti di farsi capire correttamente. – prosegue Fasol – Parlavo con il docente di inglese e aveva serie difficoltà per l’impossibilità di mostrare il labiale, e quindi di come articolare certi suoni, alla classe».

«Partiamo un po’ più liberi perché, al momento, la situazione sanitaria ce lo permette. Chiaro che se il quadro dovesse cambiare, saremo pronti ad adattarci».

Sul caro energia e il timore di un innalzamento delle rette scolastiche per le scuole private il dirigente è chiaro: «Gli articoli a mezzo stampa che sono usciti negli scorsi giorni parlano indistintamente di scuola privata, ma l’ipotesi di un rincaro riguarda per lo più le scuole per l’infanzia. E’ un’ipotesi che non riguarda la nostra scuola».

Alcuni studenti delle Stimate.

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