Con l’arrivo delle feste si avvicina anche Capodanno, aspettato da molti, soprattutto dai giovani, per le feste spesso spericolate e ogni tanto senza freni che possono trasformarsi in vere e proprie proteste: i Rave party.
Essi nascono negli anni Ottanta come protesta, infatti hanno lo scopo di denunciare una società conservatrice e basata su rigidi ideali, questa nuova forma di feste in primo luogo si espande negli Stati Uniti, arrivando poi in Inghilterra ed infine in tutto il mondo.

Queste feste possono durare veri e propri giorni e spesso sono organizzate all’esterno di luoghi pubblici oppure abbandonati, dove i partecipanti nella maggior parte dei casi possono assumere sostanze alcoliche e stupefacenti molto forti e pericolose che spesso fanno finire i rave in tragedia. A questi partecipano grandi gruppi di persone che si riuniscono per ascoltare musica non commerciale ed sperimentale: la Techno.
Ne esistono principalmente due tipi: rave on, quello meno estremo per il quale bisogna pagare l’ingresso trovandosi infatti in un luogo chiuso. Il rave off invece si distingue perché si trova in un luogo aperto e per questo sono solitamente estremisti.
Il nuovo Governo Meloni ha cercato di bloccare questo fenomeno che ormai è praticato in tutta la nostra penisola, vietando la presenza di queste feste sia su suolo pubblico che privato, dicendo che ci sono modi più efficaci e meno distruttivi di manifestare, non togliendo quindi il diritto alla manifestazione. Secondo questa legge chiunque organizzi o partecipi ad un qualsiasi tipo di Rave party sarà perseguibile dalla legge. Questa legge è stata approvata dal Governo dopo diverse settimane e decreta una pena meno grave rispetto alla proposta fatta.
