Dal primo di gennaio il caro benzina, in Italia, ha suscitato non poche polemiche. Una delle cause dell’elevato prezzo alle stazioni di servizio è la speculazione delle multinazionali che approfittano della guerra in Ucraina andando così a mettere in difficoltà economica le famiglie italiane.
Un altro fattore che incide molto su questa problematica e che interessa molti cittadini italiani è la presenza delle accise, ovvero delle imposte indirette che aumentano notevolmente il prezzo dei carburanti.
Tra i vari clienti in coda in un distributore che si trova a San Pietro di Legnago, in cui il prezzo si è mantenuto più basso rispetto alla media provinciale, un signore si è lamentato dell’attuale politica di governo di Fratelli d’Italia, affermando che una volta saliti al governo “non sono riusciti a cambiare nulla”.
Successivamente, è arrivato allo stesso distributore per fare il pieno anche l’avvocato Paolo Longhi, presidente del Consiglio Comunale di Legnago, membro del Partito Fratelli d’Italia, il quale ha dichiarato: «La Premier Giorgia Meloni non parlava di cancellare le accise, ma di sterilizzarle, speriamo che questo avvenga a breve…». Longhi ha proseguito: «Se non vengono tolte (le accise) è evidente che lo Stato ne ha bisogno per far quadrare i conti».
Tra le numerose critiche si distingue quella dell’imprenditore, in pensione, Giorgio Zuccato: «Il costo del carburante negli anni ha sempre subito oscillazioni: dire che ora è colpa della guerra è una scusa e le accise ci sono da decine di anni, è sbagliato crearne un caso sociale solo ora per questioni puramente politiche».