A quasi un anno dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, la situazione non sembra essere migliorata. Durante i primi giorni di scontri, il presidente del Paese Vladimir Putin ha obbligato ad una leva militare gran parte della popolazione maschile dello stato per arrivare ad un numero di uomini elevato all’interno del proprio esercito. Non tutti i russi hanno gradito questa “mobilitazione parziale” e molti hanno protestato, rischiando la propria vita.
Dieci giorni fa, grazie al Korea Times, uno dei giornali più noti in Corea del Sud, gran parte della popolazione del Paese e anche internazionale è venuta a conoscenza di una storia alquanto particolare, riguardante cinque ragazzi russi che da tempo vivono dentro un aeroporto. Tre di questi sono stati intervistati dal giornale coreano, ovvero Vladimir Maraktayev, Andrey e Dzhashar Khubiev. La motivazione che ha portato questi ragazzi a fuggire dal proprio Paese è stata la leva obbligatoria imposta dal loro Stato.

Secondo le dichiarazioni da loro rilasciate, è da qualche mese che vivono all’interno dell’aeroporto di Incheon. Addirittura Maraktayev conferma di risiedere nella struttura dal 24 settembre 2022, quindi da quasi quattro mesi. La problematica principale citata da loro è il denaro, dato che, a causa delle pesanti sanzioni date alla Russia, non possono utilizzare le loro carte di credito in altri Paesi al di fuori di quello russo.
Durante la notte, la loro “strategia” prevede l’utilizzo di varie coperte unite tra loro situate su una zona leggermente rialzata che dovrebbe fungere da letto. Per quanto riguarda l’alimentazione, lo Stato coreano fornisce gratuitamente i pasti della giornata, colazione, pranzo e cena, a persone che non hanno i soldi per permettersi di pagare del cibo. Infine per l’igiene personale utilizzano i bagni muniti di docce dell’aeroporto stesso.
La situazione per loro non sembra molto piacevole dato che la richiesta di asilo non è stata ancora approvata dal governo coreano che quindi non gli permette di essere riconosciuti come cittadini coreani e quindi privi di diritti del Paese. Se il tribunale dovesse dare ragione ai cinque russi, riceverebbero un visto che gli permetterà di rimanere in Corea fino al termine della revisione, in caso contrario, i cinque ragazzi saranno costretti a tornare nel proprio paese.