Alcuni documenti risalenti all’epoca in cui Biden era vicepresidente, erano stati ritrovati una decina di giorni fa a casa sua, mentre a inizio gennaio si era saputo di un’ulteriore serie di documenti rinvenuti a novembre in un ufficio di un suo centro studi a Washington. Ora altri documenti sono stati ritrovati dall’FBI nella casa del Presidente in Delaware. La perquisizione era stata effettuata venerdì 20 gennaio, ma la notizia è stata diffusa nella notte tra sabato e domenica dai legali che stanno seguendo la vicenda.
Gli avvocati di Biden hanno offerto la propria collaborazione per la nuova perquisizione, che non ha quindi reso necessario il ricorso a un mandato da parte di un magistrato. Nonostante ciò, la scoperta di nuovi faldoni riservati aggiunge a Biden, difficoltà per una eventuale candidatura a un secondo mandato da presidente, che potrebbe essere annunciata nei prossimi mesi.

La perquisizione di venerdì è durata ben 13 ore e ha portato al ritrovamento di sei documenti riservati risalenti al periodo in cui Biden era senatore e vicepresidente degli Stati Uniti.
Gli agenti hanno trovato alcuni appunti di Biden sempre del periodo della vicepresidenza. Non è ancora chiaro se quei documenti siano ancora oggi riservati, ma, molto probabilmente erano da consegnare agli Archivi nazionali al termine delle precedenti attività politiche e istituzionali.
L’avvocato personale di Biden ha affermato: “Il dipartimento di Giustizia ha portato via il materiale che riteneva rilevante per la sua indagine, inclusi sei documenti contrassegnati come classificati”.

Di solito il contenuto dei documenti riservati diventa pubblico dopo al massimo 25 anni, ma ci possono essere eccezioni per documenti di particolare valore che possono rimanere riservati molto più a lungo. Biden fu senatore tra il 1973 e il 2009 e di recente ha detto di essere «sorpreso» che ci fossero documenti di quel tipo nel proprio centro studi. Il mantenimento di materiale riservato al di fuori degli Archivi è un reato se i documenti vengono consapevolmente rimossi e tenuti in luoghi non autorizzati. Dimostrare che la rimozione sia stata fatta consapevolmente è in alcuni casi difficile e ci possono essere diverse interpretazioni e ambiguità.
Quello che è capitato all’attuale Presidente, è capitato anche al suo predecessore Donald Trump, creando non poco imbarazzo anche al Tycoon e alla sua amministrazione quando era alla Casa Bianca.