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Come ci ha abituati, l’Accademia della Crusca ha votato il miglior testo musicale del Festival di Sanremo 2023. Dopo aver letto e riletto i brani, l’Accademia ha lanciato i primi verdetti. Tra i ventotto cantanti in gara sono balzati all’occhio tre testi molto interessanti: “Cenere” di Lazza, “Mare di Guai” di Ariete e infine, ma non per importanza, “Un bel viaggio” due dei padri della scena rap italiana, gli Articolo 31.

Lazza

Partiamo da Jacopo Lazzarin, in arte Lazza: il testo ha convinto l’Accademia a dargli un bell’8 pieno, che nella pagella attuale è una delle canzoni che promette meglio. Lazza, nella rassegna sanremese, dovrebbe essere in quota rap, ma staremo a vedere (e a sentire).

Il suo testo è potente, diretto, e parla di un rapporto spezzato, parla d’amore in modo contemporaneo, senza svenevolezze, “inventa immagini forti e inattese”.

Ariete

Continuiamo con Ariete che ha convinto la giuria: anche a lei, come al cantante milanese, è stato assegnato un 8: “Il testo, in un italiano colloquiale, è un messaggio d’amore rivolto a un tu femminile. E nonostante qualche riecheggiamento o rivisitazione del linguaggio della tradizione canzonettistica, è fresco e contemporaneo, con azzeccate immagini para poetiche, come il ritornello, e tocchi di disarmante quotidianità.” Questa è la descrizione del testo dei giudici.

Infine, dobbiamo parlare dello zio Ax e del suo compagno DJ Jad: il testo non sembra aver convinto più di tanto l’Accademia della Crusca, per loro un 6,5. Per l’occasione sanremese si ricompattano gli Articolo 31, ossia il duo composto da J-Ax (Alessandro Aleotti, 50) e DJ Jad (Vito Luca Perrini, 56), reduci dai successi hip hop e funky degli anni Novanta.

Articolo 31

Il testo, cui ha collaborato la cantautrice Federica Abbate, è una miniera per il linguista, ricco com’è di colloquialismi, giovanilismi, gergalismi, anglismi di routine e disfemismi.

Il tutto come una foto vintage ritrovata nel cassetto della memoria. Gli Accademici hanno concluso così la descrizione per questa canzone che, secondo noi, riporterà a ballare il funky si faceva negli anni ‘90.

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Buongiorno a tutti, sono Giacomo Viviani un semplice studente del liceo classico e ho 15 anni. Sono un grande tifoso della squadra della mia città, che è stata campione di Italia nel lontano 1985. Diciamoci la verità io non sono mai stato un grande studioso poiché ho la fortuna di avere molta memoria e spesso mi ricordo molti argomenti senza avere studiato più di tanto, anche avendo questa grande fortuna, mi impegno molto per quello che riesco a studiare. Dico così perché ho la fortuna di poter giocare in una delle squadre di calcio più forti di Italia, l'Hellas Verona. Dall’anno scorso faccio quattro allenamenti a settimana, dal martedì al venerdì dalle 15 fino alle 17. È molto impegnativo stare dietro con lo studio e con i compiti, perché io esco molto presto per andare a scuola e torno a sera inoltrata per iniziare lo studio, ma io la mia vita la adoro, perché il mio sogno più grande è quello di diventare il numero uno del mondo nello sport che amo di più da quando sono piccolino e sono disposto a fare qualunque sacrificio pur di arrivarci.

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