Addio al grande stilista Paco Rabanne

L'artista spagnolo, visionario del mondo della moda, ha lasciato un segno indelebile introducendo materiali e metodi innovativi mai prima sperimentati.

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paco rabanne, vestito di plastica
Paco Rabanne con una sua creazione
Tempo di lettura articolo: 2 minuti

Ci ha lasciato lo scorso 3 febbraio a Parigi, all’età di 88 anni, lo stilista Paco Rabanne. 

Paco nasce a San Sebastian, nei Paesi Baschi, il 18 febbraio del 1934, e nutre sin da subito la passione per il mondo della moda grazie alla madre, capo cucitrice di una filiale spagnola di Balenciaga. Da giovane, si trasferisce in Francia dove studia architettura all’Ecole des Beaux Arts di Parigi (dal 1952 al 1964). Inizia successivamente a disegnare gioielli in plastica e bottoni, che vende presso le grandi maison di Bacenciaga, Givenchy e Dior.

Paco Rabanne a lavoro
Paco Rabanne al lavoro

Da visionario, nel ‘65 sceglie di creare il primo abito di plastica, per raggiungere, nel 1966, fama e risonanza internazionali. Soprannominato il “metallurgico” per i suoi metodi insoliti e metallici di realizzazione degli abiti, dopo aver lasciato quel mondo, crea il famoso profumo Ultraviolet

Paco Rabanne, pioniere dei materiali alternativi, impara a confezionare abiti usando pinze invece di aghi e filo. Al posto del tessuto, utilizza cartapesta, nastro adesivo e dischi di metallo ricoperti di catene. Poco dopo fonda la sua casa di moda

Diventa una leggenda della moda quando debutta con la collezione “Dodici abiti importabili”, in cui apparvero per la prima volta modelle di colore

Paco Rabanne in una sua sfilata
Paco Rabanne in una sua sfilata (fonte: Vogue)

Grazie alla sua moda pionieristica, veste le donne più belle e libere dell’epoca, tra cui Brigitte Bardot, Jane Fonda, Jane Birkin, Sylvie Bartin ed Elsa Martinelli.

Nel corso della sua carriera, arriva a vincere il De D’Or, un riconoscimento molto prestigioso. 

Attira l’attenzione anche nel mondo del cinema e del teatro. Nel 1968 disegna i costumi per il film di fantascienza Barbarella di Roger Vadim. Per Jane Fonda realizza un bustier rosa metallizzato fluo, una tuta aderente con dettagli metallici, un corsetto in plexiglas color nude e una giacca argentata in stile astronauta, sempre abbinata a stivali altissimi.

Uno degli abiti di Paco Rabanne per Jane Fonda
Uno degli abiti di Paco Rabanne per Jane Fonda

Non nasconde il suo forte interesse per l’astrologia e l’occulto, definendosi “un po’ medium, un po’ chiaroveggente”. È il primo stilista a voler incorporare la musica nelle sfilate di moda. Si ritira nel 1999 e raramente, da lì in poi, è apparso in pubblico. Oggi non c’è più. Era profondamente credente, gli piaceva definirsi «un monaco della moda».

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Mi chiamo Viviana, ho 15 anni e abito a San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona. Frequento il liceo classico. Ho scelto questo indirizzo scolastico perché aspiro, in futuro, a intraprendere gli studi di Medicina. Tra le mie passioni c’è quella dell’arte; infatti mi piace disegnare e visitare i tanti musei che il nostro Paese possiede. Un’altra passione è quella per la lingua inglese; frequento infatti un corso di lingue con una scuola americana. Pertanto mi piacerebbe viaggiare per poter approfondire ulteriormente la lingua inglese e conoscere altre culture. Il mio punto di riferimento è la mia famiglia, i miei genitori e i miei fratelli che mi sostengono in tutti i percorsi che intraprendo, a cui spero un giorno poter ricambiare tutto questo.

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