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Il 21 febbraio è la Giornata internazionale della lingua madre, istituita dall’Unesco nel 1999 per promuovere la tutela delle minoranze linguistiche e, nello stesso tempo, per celebrare il multilinguismo e la madrelingua come una forma di ricchezza collettiva.

Il logo della Giornata (Fonte ARLeF)

La data scelta ha un significato particolarmente importante: il 21 febbraio è il giorno in cui, nel 1952, le forze di polizia pakistane uccisero un gruppo di studenti dell’Università di Dacca, in Bangladesh, mentre rivendicavano il diritto di usare il bengalese come lingua ufficiale.

L’idea di celebrare la Giornata Internazionale della lingua madre è stata proposta proprio dal Bangladesh ed è stata approvata alla Conferenza generale dell’UNESCO del 1999 per poi essere osservata in tutto il mondo dal 2000.

Quali sono i temi della Giornata?

Nel mondo esistono circa 6.500 lingue, quindi la Giornata è un’ottima occasione per celebrare e proteggere tutte le lingue del mondo.

L’edizione 2023 affronta in particolare il tema “L’educazione multilingue – una necessità per trasformare l’istruzione”, esplorando e discutendo il potenziale del multilinguismo per trasformare l’istruzione da una prospettiva di apprendimento permanente e in contesti diversi. Si articola intorno a tre temi connessi tra loro:

  • potenziare l’educazione multilingue come necessità per trasformare l’istruzione in contesti multilingue, dall’educazione della prima infanzia fino alla vecchiaia;
  • sostenere l’apprendimento attraverso l’educazione multilingue;
  • rivitalizzare le lingue che stanno scomparendo o che sono a rischio di estinzione.

Le lingue oggi

Le lingue, con i loro complessi rapporti con l’identità, la comunicazione, l’integrazione sociale, l’istruzione e lo sviluppo, sono di grande importanza per le persone e il Pianeta.

Tuttavia, a causa dei processi di globalizzazione, sono sempre più minacciate o addirittura stanno scomparendo del tutto e, di conseguenza, stanno svanendo anche le tradizioni, la memoria e i modi di pensare. Almeno il 43% delle circa 6000 lingue parlate nel mondo sono in pericolo.

Solo poche centinaia di lingue hanno davvero raggiunto una vera importanza nei sistemi educativi, mentre ancora meno sono utilizzate nel mondo della tecnologia. Al giorno d’oggi, questo numero impressionante ci fa comprendere quante lingue potranno essere dimenticate con il passare del tempo. Secondo delle ricerche, ogni due settimane circa scompare una lingua, portando con sé un intenso patrimonio culturale e intellettuale.

I passi in avanti degli ultimi tempi

Con il passare degli anni abbiamo imparato che le lingue sono gli strumenti più potenti per preservare e sviluppare il nostro patrimonio culturale. Per esempio, solo grazie a loro è possibile il mondo del commercio e del settore finanziario tra vari Paesi.

Quindi tutte le iniziative volte a promuovere la diffusione delle lingue materne serviranno non solo ad incoraggiare la diversità linguistica e l’educazione delle stesse, ma anche a sviluppare una consapevolezza maggiore delle tradizioni linguistiche e culturali in tutto il mondo.

La diversità linguistica è sempre più minacciata man mano che scompaiono sempre più lingue. In tempi più recenti si stanno compiendo passi avanti nell’istruzione multilingue basata sulla lingua madre, che sta avendo una crescente consapevolezza di importanza, in particolare durante l’infanzia.

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Mi chiamo Bianca Pellegrini, ho quindici anni e frequento la classe quinta ginnasio al Liceo Classico delle Scuole Stimate. Vivo a Sant'Ambrogio di Valpolicella, un bellissimo paese circondato da campi di viti e ulivi, dove ogni giorno respiro l'aria pulita della campagna. L'atmosfera e l'ambiente in cui abito hanno influenzato molto il mio carattere: infatti sono una ragazza amante della libertà e della natura, nonché della giustizia. Il primo anno di liceo l’ho trascorso al Liceo Linguistico delle Stimate: questa scelta era stata dettata dalla mia passione per le lingue, in particolare per il tedesco e l’inglese, nonostante molti dei miei professori delle medie mi avessero consigliato di iscrivermi al Classico per la mia predisposizione alle materie umanistiche. Verso maggio 2021 però mi sono accorta che il percorso da me iniziato non era quello più consono al mio futuro, dato che mi piacerebbe intraprendere la carriera diplomatica, poiché unirebbe alla perfezione la mia passione per le lingue e quella per la giurisprudenza. Così ho deciso di “trasferirmi” al Liceo Classico e, dopo un’estate di intenso studio e di soddisfazioni nel tradurre le prime versioni di greco, eccomi qui, pronta per iniziare un nuovo anno scolastico impegnandomi al massimo in ciò che ho scelto di fare e cercando di trasformarlo in un percorso formativo indimenticabile!

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