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“Abbiamo bisogno di più tempo per stabilire se le sigarette elettroniche siano pericolose e quanto, sappiamo che in alcuni fumatori possono aiutare a smettere, ma sappiamo anche che, dove sono state utilizzate prima che in Italia, hanno prodotto un aumento della quantità di fumatori”. Queste sono le parole di Ugo Pastorino, un chirurgo che in collaborazione con l’associazione AIRC ha fatto il punto sulle sigarette elettroniche (e-cig) e gli studi da esse derivati.

I personal vaporizer restano un’incognita per la scienza, la quale cerca costantemente di rispondere alle voci insistenti che domandano se questo mezzo per fumare sia privo di pericoli che invece insorgono con la consumazione del tabacco. Un team di ricercatori della Keck School of Medicine della University of Southern California ha valutato gli effetti dello svapo e del fumo di sigarette tradizionale sul DNA delle cellule della mucosa della bocca, convenendo così che i danni sono molto simili e possono portare allo sviluppo di patologie di solito associate al tabagismo.

Le e-cig possono contribuire a ridurre i danni da fumo di sigarette tradizionali a combustione. Il fatto che queste riducano i rischi e pericoli presenti invece nella sigaretta a tabacco però potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se infatti per alcuni potrebbe essere una soluzione per uscire dalla dipendenza dal fumo, potrebbe diventare un alibi per molti giovani che non hanno mai fumato e che così invece diventerebbero dipendenti da una fumata che credono “bianca”, ma che invece è avvolta da dubbi e incertezze

Lo studio

Per comprendere e analizzare tutti i possibili effetti che la sigaretta elettronica può comportare, il gruppo di Ahmad Besaratinia ha avviato un piccolo studio che ha analizzato il DNA delle cellule della mucosa della bocca di persone che svapano (senza aver mai fumato), che fumano (senza invece aver mai svapato) e che non hanno mai fatto entrambi. Lo studio ha coinvolto complessivamente 72 persone distinte per età, etnia e sesso. Gli scienziati hanno anche raccolto informazioni sulla frequenza di svapo e fumo e sul periodo di esposizione, cioè da quanto tempo i partecipanti svapassero o fumassero. 

L’esito

Il risultato ha evidenziato che tra svapatori e fumatori non c’erano differenze consistenti in termini di danni al DNA. Tali danni però risultano essere più del doppio di quelli riscontrati nelle cellule dei non fumatori e svapatori. Secondo i ricercatori l’entità dei danni aumenta in base al periodo di esposizione e alla frequenza di svapo e di fumo.

Inoltre nel gruppo degli svapatori sono comparse anche altre differenze relazionate al tipo di dispositivo e liquidi usati. Secondo le analisi, i danni al DNA sono maggiori per chi utilizza dispositivi pod (basici ed economici), rispetto a chi fa uso di mod e per chi consuma liquidi aromatizzati (i peggiori sarebbero quelli dolci):

“Data la popolarità dei dispositivi pod e mod e la preferenza di liquidi elettronici al gusto di dolce, menta o mentolo e alla frutta da parte degli svapatori sia adulti che giovani – scrivono gli autori della ricerca – i nostri risultati possono avere implicazioni significative per la salute pubblica e la regolamentazione di questi prodotti”

La ricerca è stata in seguito pubblicata sulle pagine della rivista Nicotine&tobacco research con l’obiettivo di informare le persone, specialmente i giovani, che quotidianamente fanno uso di sigarette tradizionali ed elettroniche sui reali rischi e effetti che un loro utilizzo persistente può causare. Si sfatano così numerose voci che molto spesso non diffondono informazioni mirate a ragguagliare ma piuttosto a diffondere una propaganda dalla quale molto spesso si ottengono vantaggi mediatici e non solo.

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Vivo a Sant’Ambrogio di Valpolicella, in provincia di Verona. Mi ritengo una persona molto socievole, solare ma allo stesso tempo determinata e, a volte, testarda. Frequento la V ginnasio del liceo classico alle scuole Stimate. Ho scelto questo indirizzo perché da sempre nutro un vivo interesse per le materie umanistiche in particolare per la storia. Vedo, infatti, questa materia come un’ottima chiave di lettura del futuro: come possiamo comprendere ciò che succede ai giorni nostri se non conosciamo gli eventi trascorsi nel passato? Questo indirizzo credo sia stata la scelta migliore che potessi fare; ho infatti la possibilità di approfondire materie che già conosco e che mi appassionano e, al contempo di avvicinarmi alla cultura greca e latina imparando ad apprezzarne le sfumature che le rendono, a mio parere affascinanti. Nel tempo libero mi piace guardare film di avventura oppure uscire con gli amici. Sin da piccola pratico danza classica, disciplina che richiede molto impegno e dedizione ma che ha saputo regalarmi grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda il mio futuro ho già le idee molto chiare, infatti, sogno da sempre di potermi realizzare nell’ambito giuridico andando quindi a toccare con mano quella che è la cultura legislativa odierna.

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