Il 28 gennaio del 1813 era pubblicato per la prima volta Orgoglio e pregiudizio, uno dei romanzi più famosi nati dalla penna della scrittrice britannica Jane Austen, tra i principali esponenti della narrativa neoclassica e una delle autrici più conosciute del panorama letterario non solo del Regno Unito, ma anche di tutto il mondo. L’opera, la cui stesura ha inizio nel 1799 con il nome di Prime impressioni, è stata notevolmente apprezzata dai lettori di ogni epoca, fino ad affermarsi come uno tra i libri più venduti al mondo con il titolo che noi tutti oggi conosciamo.
Nonostante siano trascorsi oltre due secoli dalla sua creazione, Orgoglio e pregiudizio non smette ancora di sorprendere il pubblico per l’incredibile vicinanza dei temi affrontati nel corso della vicenda con il mondo moderno.
Vediamo insieme perché il fiore all’occhiello della Austen è in realtà decisamente più contemporaneo di ciò che generalmente ci si aspetta da un grande classico.
Dal XIX al XXI secolo

«È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie». Questo il memorabile e intelligente incipit del celebre romanzo: un’affermazione che, tuttavia, viene rigorosamente ribaltata e smentita dal racconto stesso. Infatti, Jane Austen non si ferma solamente ad analizzare i comportamenti dei due personaggi principali, Elizabeth Bennet e Mr. Darcy, narrando la loro travagliata storia d’amore, segnata indubbiamente da orgoglio e innumerevoli pregiudizi. La scrittrice descrive anche l’intera società di quel periodo, un’epoca in cui il ruolo della donna era costantemente e fortemente marginale. Le giovani ragazze non avevano ambizioni lavorative e, per avere una posizione considerata rispettabile all’interno della comunità, dovevano sposare un uomo altrettanto rispettabile e di prestigio.
Poco a poco, con il susseguirsi degli eventi e la crescita interiore dei personaggi, la Austen smonta questa tesi e rompe gli schemi della società di fine ‘700, attraverso una scrittura frizzante, ironica e ricca di sottile sarcasmo. In Orgoglio e pregiudizio nulla è conforme alla tradizione: l’autrice riscatta la figura della donna promuovendo la parità dei sessi e la libertà per il genere femminile. Infatti, uno scapolo ricco non cerca necessariamente moglie e una donna di ceto socialmente inferiore non accetta facilmente un marito facoltoso.
Elizabeth Bennet, una donna moderna
La protagonista femminile di Orgoglio e pregiudizio è l’irriverente, astuta e sagace Elizabeth Bennet: una vera e propria femminista dei giorni nostri. La figura di Lizzy è l’eccellente espressione di come dovrebbe essere una donna secondo Jane Austen: apprezzata e stimata non tanto per l’aspetto esteriore, ma piuttosto per le sue capacità, intelligenza e vivacità. Essa non poteva essere considerata solo in base alla sua bellezza, ma doveva emergere e distinguersi per ciò che sapeva e pensava.
Elizabeth incarna alla perfezione i tempi che cambiano, la necessità che, all’epoca e forse ancora oggi, la società si evolvesse. Con lei ha inizio tutta un’era di personaggi femminili che, stanchi di rimanere in silenzio e subire ingiustizie, vogliono scegliere e prendere decisioni autonomamente per la propria vita. Protagoniste che fanno sentire la loro voce, prendono posizione e tengono testa agli uomini adoperandosi per essere trattare al pari di loro.