Era il 2019 quando Rossella Migliaccio, fondatrice dell’Italian Image Institute, grazie al suo libro “Armocromia” portò anche in Italia questo termine, già da tempo radicato nel gergo della moda e del beauty, aprendo lo sguardo allo studio del colore, che categorizza le persone in base a quattro gruppi-stagione (Primavera, Estate, Autunno e Inverno), tenendo conto della combinazione cromatica di carnagione, occhi e capelli, per poi associare loro una palette di riferimento in grado di esaltare i loro tratti.
La radice della parola fa riferimento al concetto di armonia, mentre cromia deriva dal greco e vuol dire “colore”. Ci sono varie tecniche per eseguire l’analisi del colore, tra cui la più famosa è il draping, che consiste nell’appoggiare vicino al viso struccato stoffe di vari colori per vedere quali fanno risaltare di più l’incarnato.

I vantaggi dell’analisi del colore sono molteplici, ma soprattutto una volta scoperta la propria stagione o sottogruppo di appartenenza, tutti i dubbi riguardanti guardaroba, capelli e make-up possono sparire, in quanto i colori si rivelano veri e propri strumenti in grado di valorizzare la nostra immagine ed esaltare i toni naturali del viso.
È importante definire, quindi, che non tutti i colori giocano a nostro favore. Eseguendo il test dell’armocromia, è possibile definire la palette con tutti i colori, che, una volta indossati, illuminano il nostro viso minimizzando le imperfezioni e rendendoci così non solo più belle ma anche più giovani ed energiche. Al contrario, invece, i colori che non appartengono alla nostra palette contribuiscono a far apparire il volto stanco e spento accentuando tutte le eventuali discromie come occhiaie e segni del tempo.
In più, secondo gli esperti, questa valorizzazione estetica avrebbe anche un effetto positivo a livello psicologico: indossare colori che si addicono alla propria persona, infatti, conferirebbe una maggiore fiducia in se stessi e una maggiore sicurezza nelle proprie potenzialità, ma, non solo, ci aiuterebbe inconsciamente anche ad identificare e a comunicare chi siamo realmente e le emozioni che proviamo.
Grazie all’armocromia si può organizzare al meglio il guardaroba, utilizzare consapevolmente anche i capi non appartenenti alla propria palette, risparmiare molti soldi e tempo sapendo sempre a quali capi andare incontro e infine scoprire i colori che meglio valorizzano il proprio make up nonché i capelli. In questo modo, l’armocromia può avere addirittura un valore sul fronte della sostenibilità nell’ottica di fare acquisti più ponderati, tentando di mantenere il capo il più a lungo possibile e diminuendo così le modalità di acquisto compulsivo sviluppate da Millennials e GenZ.
Infatti se all’inizio sembrava si trattasse di una moda passeggera, i social oggi ci raccontano il contrario: l’armocromia spopola su TikTok e Instagram e s’impone come un nuovo pilastro del vestire.
E, se per decenni l’analisi del colore è stata utilizzata dai consulenti d’immagine di politici e personaggi pubblici dell’élite al fine di trasmettere determinati valori e comunicare prese di posizione grazie agli abiti, questo metodo si fa ora strada anche tra i giovani.
Se però in Rossella Migliaccio riconosciamo la promotrice per eccellenza del concetto di analisi del colore in Italia, il termine armocromia viene coniato esattamente un secolo prima dall’artista e docente svizzero Johannes Itten, che con il suo libro “L’arte del colore” espose una nuova teoria dei colori tenendo conto di temperatura (caldo o freddo) e di valore (chiaro o scuro) dei colori.
Partendo dalla temperatura, Itten divise i colori in colori caldi (a base gialla) e in colori freddi (a base blu). I colori primari sono, invece, il rosso o magenta primario, il giallo primario e il blu primario.

In seguito, grazie a un’attenta osservazione dell’alternarsi delle stagioni, creò quattro categorie cromatiche corrispondenti alle quattro stagioni e le collegò all’essere umano. Con l’aggiunta del bianco e del nero si ottiene la luminosità oppure la profondità:

- Inverno (colori freddi e scuri)
- Estate (colori freddi e luminosi)
- Primavera (colori caldi e luminosi)
- Autunno (colori caldi e profondi)
Quindi, in definitiva, l’armocromia, è una tendenza attuale che però vanta radici profonde nel tempo e che non deve essere vista necessariamente come una regola rigida ma come un’opportunità per conoscersi meglio e una guida ad acquisti più efficienti e valorizzanti.
È importante sottolineare, però, il fatto che si tratti di un’arte e non di una scienza esatta e ciò la rende indubbiamente soggettiva, perché sentirsi belle e belli dipende non solo da quello che ci mettiamo addosso, ma anche da come ci sentiamo, indipendentemente dal fatto che rispetti l’armocromia o no.










