Omicron naviga nelle fognature venete

La variante del Covid-19 che sta mettendo in difficoltà anche il nostro Paese, è stata rinvenuta nell'80% delle acque reflue delle principali città venete. A comunicarlo è stata a inizio gennaio la responsabile della Direzione regionale Prevenzione, Francesca Russo.

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La dottoressa Francesca Russo, al centro, assieme all'assessore alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin.
La dottoressa Francesca Russo, al centro, assieme all'assessore alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin.


La variante Omicron corre nelle fognature. Tra il 19 e il 25 dicembre, cioè all’inizio delle vacanze natalizie, sono state rinvenute all’interno dell’80% delle fognature venete, tracce di Sars Cov 2, contrassegnatedalla variante Omicron.

Il dato è stato elaborato dalla dottoressa Francesca Russo, dirigente della Direzione prevenzione sicurezza alimentare veterinaria della Regione Veneto, e lo ha comunicato lo scorso 3 gennaio durante una conferenza stampa dalla sede della Protezione civile a Marghera assieme al presidente Luca Zaia.

Francesca Russo e Luca Zaia
Francesca Russo e Luca Zaia

La dottoressa spiega, infatti, che ogni settimana vengono presi e analizzati campioni dell’acqua per ricercare eventuali tracce di virus. Mettendo a confronto i campioni tra la settimana durata dal 5 all’11 dicembre con la settimana durata dal 19 al 25, il Veneto è stata l’unica regione a riscontrare la presenza di omicron all’interno dei depuratori dell’acqua. Per i test sono stati presi alcuni depuratori di riferimento, ovvero quelli di Verona, Padova, Venezia, Vicenza e Treviso.

«Assieme al sequenziamento dei tamponi è una fotografia della progressione della diffusione di questa variante». Questo è il commento che è stato rilasciato dalla dottoressa alla stampa. A quanto pare la presenza della variante all’interno delle acque, ha rappresentato e rappresenta tuttora la testimonianza del fatto che i contagi sono saliti alle stelle. La variante Omicron è molto più contagiosa delle altre varianti a causa delle mutazioni che subisce, molte delle quali sono a carico della proteina spike, che a quanto ci spiegano gli studiosi, ne favorisce la trasmissione.

Questa variante è stata individuata per la prima volta il 14 Novembre 2021 in Sudafrica, e dopo non molto tempo è stata trovata anche in altri Paesi, compresa l’Italia.  Anche in altre regioni ne è stata trovata la presenza, in particolar modo in Lombardia, con una rilevazione circa dell’80%, e in Campania con una rilevazione pari al 90%.

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