Questa notte, l’attesissimo Super Bowl 2019

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Anche quest’anno è arrivato il momento di uno degli eventi sportivi più attesi e seguiti di tutto l’anno, il Super Bowl.

Questa sera, domenica 3 febbraio, a mezzanotte circa ora italiana, si svolgerà la finale di NFL, il campionato professionistico di football americano. Il Super Bowl, oltre a essere almeno per un giorno l’unica ragione di vita per milioni di americani, è un evento seguitissimo, infatti l’anno scorso ha totalizzato un numero esorbitante di ascolti, 111 milioni di telespettatori.

L’attesissima finale sarà trasmessa nella notte fra domenica 3 febbraio e lunedì 4, il teatro di questo grandissimo spettacolo sarà il Mercedes-Benz di Atlanta, che ospiterà le squadre dei Los Angeles Rams e dei New England Patriots.

Molti si chiedono: ma perché una partita di football americano, anche se molto importante, è seguita da un così alto numero di persone?

La risposta è che questa partita, oltre ad essere la partita decisiva per sapere quale sia la squadra di football più forte al mondo, ha una grandissima valenza culturale per gli Americani.

Lo sport del football americano, infatti, comprende tutti gli ideali della cultura americana. A partire dallo scontrarsi con altre persone per ottenere qualcosa, il passare la palla in avanti cercando di avanzare il più possibile e infine l’arrivare al touch down, che certe persone attribuiscono addirittura alla conquista del selvaggio west. La cosa veramente eccezionale del Super Bowl è il fatto di riuscire a unire milioni di persone, non solo sotto la passione per uno sport, ma sotto quasi un ideale.

Inoltre questo evento viene presentato come un vero e proprio spettacolo, infatti sono invitati tutti gli anni famosissimi cantanti e band, che ad ogni piccolo intervallo entrano in scena per intrattenere il pubblico. Quest’anno, in particolare, è successa una cosa abbastanza insolita; tutti gli artisti neri si sono rifiutati di partecipare all’evento in seguito alla sospensione dalla rosa attiva dei San Francisco 49ers del giocatore Colin Kaepernick, il quale era rimasto seduto mentre tutti cantavano l’inno americano prima di una partita di campionato in segno di protesta alla violenza della polizia sui neri.

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