Fifth Generation: la prossima frontiera dell’innovazione

Il 5G, con il suo debutto previsto nel 2020, connetterà tutto il mondo. Chi prima e chi dopo, tutti i Paesi adotteranno queste tecnologie, che permetteranno prestazioni e velocità superiori rispetto al 4G/IMT-Advanced

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Una rete veloce e stabile che permette upload e download a tempi record e di conversare senza interruzioni? Tutto questo non è fantascienza, ma la Fifth Generation.

Nell’ambito della telefonia mobile cellulare, con il termine 5G (acronimo di 5th -Fifth- Generation) si indicano le tecnologie e gli standard di quinta generazione, successive alla quarta (4G), il cui compito tecnico non è ancora stato definito, ma i suoi obiettivi sono molto chiari. Secondo la Next Generation Mobile Networks Alliance (NGMN), la rete 5G possiede determinati requisiti:

  • Velocità dati di decine di megabit al secondo per circa decine di migliaia di utenti;
  • 1 gigabit al secondo per molti lavoratori con uffici sullo stesso piano;
  • Centinaia di migliaia di connessioni simultanee per reti di sensori senza fili capillari e di grandi dimensioni;
  • Efficienza spettrale (rapporto tra la velocità di trasmissione e la banda di frequenze utilizzata) più vantaggiosa rispetto alla rete 4G;
  • Copertura migliore;
  • Efficienza dei segnali potenziata;
  • Latenza ampiamente ridotta rispetto all’LTE (Long Term Evolution, la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare).

Sempre secondo il NGMN, si dovrebbe cominciare a usare questa nuova rete entro il 2020 per soddisfare le domande di imprese e consumatori.

Al momento, l’aerea più attrezzata nello sviluppo del 5G è l’Asia. La prima impresa telefonica a sostenere lo sviluppo di un sistema Fifth Generation è l’azienda sudcoreana Samsung, seguita dal lancio della prima rete 5G del mondo in Giappone, con la Nippon Telegraph and Telephone, nel 2013 e i costosi investimenti della Huawei e della ZTE sul progetto in Cina.

Non mancano, però, numerose sperimentazioni su questo campo anche in Occidente: a portare avanti il carro sono gli Stati Uniti, seguiti dall’Europa che, nonostante i progetti della Commissione europea lanciati nel 2014, prosegue zoppicando. L’Italia è uno tra i primi Paesi europei ad avviare sperimentazioni sulla base dell’Action Plan europeo che invitava ad individuare almeno una città entro il 2020 per testare la nuova rete.

Foto copertina: www.opencloudict.it/wp-content/uploads/2016/12/rete-mobile-5g.jpg

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