Lo scorso 17 gennaio, anche alla scuola “Alle Stimate” di Verona, si è tenuta la sesta edizione della Notte del Liceo Classico. Si tratta di un evento nazionale in cui gli alunni del Liceo Classico delle scuole che aderiscono al progetto preparano una serie di laboratori, cibi e balli in ambientazioni classiche, ovvero tipiche dell’antica Grecia e dell’antica Roma.
Al Liceo Classico “Alle Stimate” oltre alla preparazione di cibi classici e il ballo greco del Sirtaki sono stati allestiti sei laboratori: uno di greco e latino, uno di scienze, uno di matematica e fisica, una mostra d’arte su Ugo Zannoni, uno di arte e uno di italiano.
Avevamo intervistato Alessandro Biroli, studente della seconda Liceo Classico e responsabile del laboratorio di italiano, poco prima dell’inizio della Notte:
Alessandro, in cosa consisterà il laboratorio di italiano di questa sesta edizione della Notte del Liceo Classico?
Quest’anno abbiamo deciso di presentare la poesia “La Pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio, non però con una semplice recitazione o lettura, ma facendola rivivere attraverso tutti i sensi. Innanzitutto la vista, poiché abbiamo costruito la pineta dal vivo, utilizzando pini a grandezza d’uomo, pigne, finti fiori di bosco, e abbiamo creato anche la pioggia, appendendo sopra i pini delle luci azzurre che si illuminano dall’alto verso il basso. Poi l’udito, si sentiranno sia la voce degli attori che reciteranno la poesia, sia dei suoni registrati tipici di un bosco, sia della pioggia. Infine l’olfatto, verranno riprodotti i profumi del bosco. Si potrà insomma vivere la poesia a trecentosessanta gradi.
Per quale motivo avete scelto proprio “La Pioggia nel pineto”, da dove è nata l’idea?
Il tema della Notte del Classico di quest’anno è il rapporto tra uomo e natura, abbiamo trovato che la poesia si sposasse perfettamente con questo tema.
Quali sono le vostre aspettative?
Speriamo che piaccia al pubblico e che venga compreso il significato della poesia raccontata in questo metodo alternativo.
Quale messaggio volete trasmettere con questo laboratorio?
Vogliamo che riescano a vivere la poesia attraverso tutti e cinque i sensi, un po’ come l’aveva magari pensata in origine Gabriele D’Annunzio.
Poco prima dell’evento avevamo sentito anche alcuni pareri della professoressa Laura Luciani, una delle insegnanti responsabili del laboratorio:
Professoressa, che modo una persona può sentirsi arricchita tramite questo laboratorio?
Sicuramente dal punto di vista emotivo è un’esperienza molto forte perché i ragazzi si mettono in gioco in un ambiente e una circostanza che è ben diversa dallo stare dietro ad un banco di scuola. D’altra parte è bello anche perché, anche se non si conoscevano prima tra di loro, i ragazzi stanno facendo squadra, poiché ognuno di loro sta imparando le parti e i ritmi dell’altro, e stanno formando un’eccezionale armonia di squadra.
Cosa si aspetta da questa serata?
Io desidero innanzitutto che i ragazzi si divertano, vedere in loro l’emozione, anche un po’ di positiva ansia da prestazione, ma voglio che si sentano a loro agio, perché deve essere un’esperienza per loro prima che per il pubblico.
La studentessa Cecilia Giacomelli, anche lei di seconda Classico, ha affermato: «Fare quest’esperienza è molto bello, perchè è un momento in cui siamo tutti insieme e recitiamo qualcosa decisamente più grande di noi, ovvero la natura, e ci sentiamo parte di questa. Il nostro obiettivo è trasmettere tutto questo al pubblico».
Dopo aver visto la rappresentazione, il professor Marco Fasol ha affermato: «E’ una rappresentazione davvero suggestiva, riesce ad immedesimare molto nell’ambiente della pineta. I ragazzi hanno fatto un gran bel lavoro».