«E’ l’inizio di una nuova era. La strada dell’Europa non era più la nostra». Con queste parole il premier britannico Boris Johnson commenta l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, avvenuta la mezzanotte del 31 gennaio 2020. Si tratta del primo Paese che esce dall’Unione Europea.
Dal 23 giugno 2016, giorno del referendum per la permanenza o meno del Regno Unito nell’Unione Europea, nel quale il 51,89 dei cittadini Britannici aveva votato per l’uscita, ci sono stati continui rinvii e bocciature della Brexit e cambiamenti di governo, finché il conservatore Boris Johnson, ottenuta la maggioranza assoluta alle elezioni del dicembre 2019, divenne Primo Ministro del Paese e annunciò che la Brexit sarebbe stata fatta entro il febbraio 2020. E così è stato. L’1 febbraio 2020 è stato perciò denominato “Brexit Day”, anche se non ci sarà tuttavia alcun cambiamento fino alla fine del 2020. Dal 2021 però il Regno Unito sarà a tutti gli effetti un Paese extracomunitario. Ciò causerà molti cambiamenti anche per gli italiani: potrà essere necessario per esempio il passaporto per andare nel Regno Unito, i costi per l’export probabilmente lieviteranno, e anche i costi per chi andrà a studiare nel Regno Unito saranno più alti.

La Brexit avrà anche conseguenze politiche per il Regno Unito e l’Unione Europea: Londra ha affermato di voler mantenere buoni rapporti con Bruxelles, ma l’intenzione del premier Britannico è di migliorare parecchio i rapporti tra il Regno Unito e gli Stati Uniti. Inoltre la Scozia ha chiesto di poter fare un referendum per scindersi dal Regno Unito e rientrare nell’Unione Europea. Molti Paesi però sembrano voler seguire l’esempio del Regno Unito, uscendo dall’Unione Europea. Ne è un esempio la Polonia, che ha affermato che se Bruxelles continuerà a penalizzare lo Stato polacco per il suo sistema giudiziario, che non coincide con quello Europeo (la Polonia era stata deferita alla Corte Europea per questa causa), Varsavia uscirà dall’Unione.
Si vedrà dunque quale sarà il destino dell’Unione Europea che, con la Brexit, si ritrova senza un membro importante e perde 66 milioni di cittadini, passando così a 446 milioni, e con 73 deputati in meno nell’Europarlamento.