5 marzo 1943: nasceva Battisti, il rivoluzionario della musica italiana

Oggi ricorre il compleanno del compianto cantautore amato da intere generazioni di giovani e non solo. Anche oggi, a quasi 22 anni dalla sua scomparsa.

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«Coesiste in me il desiderio di fare musica molto bella e il desiderio di fare musica molto popolare. Molto creativa e molto rozza, perché possa arrivare a un pubblico che non ha voglia per niente di spremersi la testa e che magari ha ragione. Il bello della musica è che non si sa mai cosa esce fuori. È logico che, a volte, può venire fuori la canzonetta scema ma, delle volte da questo contrasto, da questa cosa così caotica, possono nascere cose molto belle». Così si presentò al pubblico il grande Lucio Battisti continuando a portare musiche nuove che iniziavano a piacere al mondo.

Durante la sua carriera però, oltre a persone che lo stimavano, c’erano anche persone a cui non piaceva questo nuovo tipo di musica e che, criticando, lo spinsero a ritirarsi.

Così Lucio spiegò il motivo del suo ritiro: «Non parlerò mai più perché un artista deve comunicare solo attraverso il suo lavoro, l’artista non esiste, l’artista è la sua arte».

Ed è così che Lucio Battisti non si fece più fotografare, si è prestato alla stampa con minor frequenza e deciso di ritirarsi, non apparì più neanche nelle copertine di suoi album fino al 1998, anno della sua scomparsa a causa di un tumore.

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Mi chiamo Lavinia Destro, ho quindici anni e vivo a Verona, in centro città. Sono una ragazza molto socievole e mi piace conoscere persone nuove. Credo molto nell’amicizia e, a mio parere, avere degli amici è una delle cose migliori della vita. Sono molto dolce ed affettuosa. I miei hobby sono cantare e suonare il pianoforte. La musica per me è indispensabile: passo ore ad ascoltarla, cantarla e suonarla. Come sport fino all’anno scorso praticavo danza, precisamente hip-hop e durante l’inverno pratico sci. Frequento il liceo classico alle Stimate e ho scelto questo indirizzo perchè mi piacciono molto le materie umanistiche, soprattutto l’italiano e spero che questo tipo di scuola mi aiuti a realizzare quello che vorrei diventare da grande. Vorrei infatti fare il medico come i miei genitori.

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