Dopo il Salone del Mobile di Milano, anche il Vinitaly a Verona deve arrendersi al Coronavirus. Non si terrà, come previsto, dal 19 al 22 aprile, ma tra due mesi, dal 14 al 17 giugno. Una decisione presa da VeronaFiere dopo le pressioni da parte di alcuni produttori di vino, che ha avuto come conseguenza molte delusioni.
Poco meno di una settimana fa l’ente fieristico aveva confermato la data originaria nella speranza di dare un segnale al turismo internazionale e agli investitori.
Però il governo americano ha sconsigliato ai propri cittadini di viaggiare in Italia a meno che non sia «fortemente necessario». Indicazioni che stanno pesando sulle prenotazioni e che avrebbero preoccupato alcune importanti case vitivinicole.La decisione, di certo sofferta, è arrivata dopo lunghe giornate di indecisione, ma evidentemente l’allarme e il panico che si sono diffusi in questi giorni per il Covid-19 e le decisioni emanate da istituzioni, regioni e governo (scuole chiuse, palestre chiuse e in molti casi anche musei) ha reso inevitabile la cancellazione di questo evento mondiale. Rimandati anche tutti i fuori salone, da Opera Wine alle serate annesse alla kermesse.