Elisa Pacitti, disegnatrice romana per passione e per professione, ha raccontato nei suoi disegni il Coronavirus, creando un vero e proprio diario di questo tempo.
Nella sua casa multicolor, dove vive assieme al marito e ai suoi quattro cani Wagon, Bruno, Coffee e Osvaldo, ogni giorno ha provato a cogliere un dettaglio della vita in cui gli italiani in qualche modo potessero riconoscersi. E lo ha fatto con ironia e col suo stile inconfondibile.
Ha cominciato con “Sacrofano resta a casa“, per poi proseguire con la corsa nello stadio: un atleta corre verso un traguardo tricolore, vincendo il “corridore 19”.

Pubblicati sul suo profilo Instagram, ci sono poi i flash mob dai balconi, o i “grazie ai volontari, ai commercianti, alle forze dell’ordine“…, ma anche “un pensiero per chi non c’è più”.
Spesso Elisa ha creato disegni personalizzati, da regalare agli amici o a persone sole, in carcere e negli ospedali.
L’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua storia.
Come è nata la sua passione per il disegno? Quando ha iniziato i primi lavori e la sua carriera?
Penso che la mia passione per il disegno sia iniziata quasi da subito: è come se fossi nata con la matita! Il primo lavoro invece mi è stato commissionato circa dieci anni fa.
A cosa pensa che possano servire i suoi disegni? Comunicano un messaggio?
Io ritengo che tutto comunichi un messaggio. I miei disegni nascono principalmente per sdrammatizzare quelli che sono i momenti più difficili e pesanti della vita, situazioni che secondo me dovrebbero essere vissute con più leggerezza.
Qual è il luogo in cui preferisce disegnare e tecnicamente come fa?
Il luogo che preferisco è sicuramente casa mia, per via della tranquillità. Riguardo alla tecnica che utilizzo per i miei disegni ho fatto molti cambi: ho iniziato con l’inchiostro, per poi passare ai colori acrilici e alle vernici, mentre adesso disegno digitale.
In questo periodo sappiamo che sta producendo molti dipinti a tema Coronavirus, come mai?
Penso che comunque il periodo storico lo imponga, e penso che ognuno di noi debba fare qualcosa per aiutare il prossimo e sé stesso. Quindi da questo nasce la mia ispirazione, per rendere un po’ tutto più leggero, se possibile.

Quindi, in sintesi, quale messaggio vuole trasmettere con questi suoi disegni?
Forse invitare le persone a uscire un po’ dall’ordinario, dallo stereotipato, e riuscire a sognare anche in momenti come questo.
Sappiamo che i suoi disegni sono molto apprezzati nella sua città, e poi dove?
Sì, sicuramente nella mia città, nel mio paese (Sacrofano), e poi fortunatamente ho avuto richieste anche dal Giappone e dall’Australia, e quindi sono molto contenta.
Che cosa pensa lei di questa situazione? Come la vive?
Sicuramente è una situazione pesante e la cosa più terribile è essere lontani dalle persone e dai cari, quindi cerchiamo di fare tutti del nostro meglio.
In questo periodo è più ispirata del solito? Se sì, come mai?
Di solito io l’ispirazione ce l’ho sempre, non è che il periodo più brutto mi ispira di più, certamente c’è più bisogno di qualcosa di spensierato, che tolga l’attenzione da un periodo così terribile.
Ha un sogno artistico non ancora realizzato?
Io ho sempre dei sogni artistici non realizzati, nel senso che come ne finisco uno me ne viene subito un altro, poi conoscendo persone nuove e situazioni nuove mi viene comunque da ricrearle in modo un po’ ironico, per così dire. Quindi penso sia una cosa che non finisce mai, spero.
Ma volete sapere come e quando è nata l’idea di Elisa e cosa è stata per lei questa avventura? Ecco qui il suo modo di raccontarcelo!

L’ispirazione in giardino, poi eccola a disegnare nelle ore più strane della giornata, con la partecipazione di tutta la famiglia. Il mattino successivo la gara: tanti amici aspettano quell’invio. Infine un ringraziamento speciale per coloro che hanno saputo condividere e apprezzare i “racconti” del covid, rendendo felice la disegnatrice che li ha fatti con tanta passione.
Scopri altri disegni sulla pagina instragram di Elisa Pacitti
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