Lutto nel mondo dello “short track”

Lara van Ruijven è morta a 27 anni a causa di un disturbo autoimmune che, degenerando, ha causato gravi complicazioni. Fu la prima donna del suo paese a vincere un mondiale sui 500 metri.

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L’atleta olandese ha lottato per ben tre settimane, dal 29 giugno scorso, all’ospedale di Perpignan (Francia) dov’era stata ricoverata d’urgenza nei giorni in cui insieme alla squadra nazionale era andata sui Pirenei per gli allenamenti. 

In ospedale, dopo alcuni esami, i medici avevano scoperto la causa del malessere della giovane: si trattava di un disturbo autoimmune, che ha provocato anche un’emorragia interna.

Lara si era immediatamente sottoposta ad un paio di operazioni, ma dalle quali purtroppo non è riuscita a riprendersi. 

Il tecnico della nazionale olandese (nei giorni scorsi) aveva fatto capire che le speranze erano poche. 

Lara è rimasta per alcune settimane in coma farmacologico, poi arriva la triste notizia della sua morte, che sconvolge tutti compresi i suoi fan. 

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Vivo a Negrar, in provincia di Verona. Frequento il liceo classico alle Stimate e scegliendo questo indirizzo mi sono resa conto del vivo interesse e la curiosità che provo nei confronti delle materie umanistiche, trovo che siano a dir poco affascinanti ed inaspettatamente legate a quella che è la modernità. Le materie che prediligo sono filosofia, storia ed epica, tanto che nel tempo libero cerco di leggere più libri possibili in riferimento a queste discipline. Pratico pattinaggio sul ghiaccio e coloro che mi conoscono sanno la passione e l’impegno che impiego per questo sport, da cui indubbiamente ho ottenuto tante soddisfazioni. Riguardo al mio futuro, mi piacerebbe svolgere un lavoro che mi renda orgogliosa e che vada a premiare tutti gli sforzi fatti.

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