Ormai è tutto pronto per le elezioni americane, che si terranno martedì 3 novembre 2020, mentre l’esito si saprà tre giorni dopo.
Il nuovo Presidente americano verrà eletto dal popolo (da circa 130 milioni di americani), entrerà ufficialmente in carica da gennaio 2021 e il suo mandato durerà quattro anni. Egli avrà potere esecutivo, quindi sarà a capo del governo, ma anche degli Stati Uniti d’America.
Negli USA vi sono due partiti basati su un sistema maggioritario, e due candidati, in cui un solo vince, cioè chi ottiene più volti.
Joe Biden si candida seguendo il filone di un abile democratico, quindi è come se facesse parte di una sorta di “sinistra moderata” cioè che va in aiuto dei ceti più deboli, cercando alleanze politiche con altre nazioni (come Barack Obama).
Biden è nato in Pennsylvania nel 1942 da una modesta famiglia cattolica irlandese, si è laureato in Scienze politiche e, dopo gli studi universitari, ha iniziato la sua carriera nel Partito democratico.

Si è sposato giovane e ha avuto tre figli. Nel 1972, a causa di un grave incidente automobilistico, ha perso la moglie e la terzogenita.
Tuttavia, tempo dopo, ha ritrovato l’amore con Jill Tracy Jacobs, dalla quale ha avuto anche una figlia.
Joe è stato il vicepresidente di Barack Obama (dal 2008 al 2016), il quale afferma che Biden era l’ultimo a lasciare lo Studio Ovale, dopo una conferenza e ciò denota il suo reale interesse per la cosa pubblica.
Invece, Donald Trump, nato nel 1946 da una famiglia potente in termini economici (è il 45° Presidente degli Stati Uniti), è stato eletto nel 2016 e attualmente punta ad una riconferma del suo “potere”.

Possiamo dire che Trump fa parte della fazione dei repubblicani (partito considerato di destra) e il suo slogan è “America the first”.
Si è lureato in economia nel 1968 ed subito ha iniziato una carriera imprenditoriale come costruttore (della celebre Trump Tower) ampliando poi il suo patrimonio con la gestione di catene di hotel e network televisivi.
Il suo patrimonio netto è stato stimato essere di circa 3,7 miliardi di dollari.
Dopo due matrimoni (nel 1977 e nel 1993) e altrettanti divorzi, nel 2005 si è sposato con Melania Knauss, tuttora sua consorte.
Nel 2016 Trump ha impostato la campagna elettorale su posizioni populiste e liberal conservatrici, in quanto ama esaltare quella che è la grandezza dello Stato americano, credendo nel libero mercato (diminuzione delle tasse interne dello stato però andando ad aumentarle sui prodotti esteri).
Donald si professa cristiano ed è orgoglioso di esserlo, anche se tutti i Presidenti americani a loro detta sono sempre stati legati ad una fede e nessuno si è mai definito ateo.
La forza di Trump è proprio la capacità di rivolgersi al popolo con argomenti ed esclamazioni d’effetto e proprio per questo viene definito “colui che parla alla pancia degli americani”.
In termini ambientali, Trump rimane scettico sulla crisi climatica, motivo per cui non ha attuato alcuna politica di riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, al contrario di Joe Biden che ci crede alla crisi climatica con la convinzione che sia proprio l’attività umana a causarla, per questo lo sifdante ha proposto un piano da circa 2 miliardi di dollari con lo scopo di limitare appunto le emissioni di CO2.
Inoltre Biden a differenza di Trump si trova contrario al cosiddetto “fracking” ovvero un metodo di estrazione di gas naturali come il petrolio da quelle che sono le acque internazionali, non rispettando il sottosuolo.
Molto distanti i due sui temi che riguardano la sanità pubblica, infatti, Trump è contrario alla riforma sanitaria firmata precedentemente da Obama e per questa ragione nel giugno scorso, durante l’emergenza Covid-19, chiese alla Corte Suprema di farla decadere, senza però presentare un piano alternativo per la sanità.
Biden è favorevole al cosiddetto “Obamacare” che garantisce sanità pubblica ad almeno 40 milioni di cittadini a basso reddito.

Entrambi però si trovano d’accordo sul non diminuire i fondi per la polizia (richiesta fatta dai manifestanti del movimento “Black Lives Matter” ).
Dall’altra parte le posizioni divergono sensibilmente su tutto il resto, per esempio riguardo alla pena di morte, a cui Trump è favorevole, mentre Biden è assolutamente contrario, come anche sulla privatizzazione delle carceri, che Biden vuole bloccare, ma Trump la incentiva.
In ambito economico e commerciale, le differenze tra i due candidati riguardano sostanzialmente i dettagli. Fondamentalmente entrambi risultano favorevoli ad alzare la paga minima a 15 dollari l’ora.
Invece, sui trattati internazionali come quello tra Usa, Messico e Canada, Trump vorrebbe farlo decadere “Trans Pacific Partnership” (il quale va a regolare quelli che sono i rapporti di scambi con la Cina).
Infine, percepiamo tante discordanze riguardo i programmi sulla tassazione.
Trump, che è appena stato oggetto di uno scoop del “New York Times” approvando una riforma, che vede consistenti tagli fiscali alle classi più agiate e all’industria.
Biden a sua volta ha avvisato gli elettori di voler cambiare la riforma di Trump in modo radicale, facendo si che le aziende contribuiscano maggiormente alle spese da sostenere per limitare l’impatto della crisi climatica, l’istruzione e la sanità pubblica, promettendo anche che non andrà ad aumentare il carico fiscale per chi guadagna meno di 400 mila dollari l’anno.
Chi si aggiudicherà tra loro il 46° posto da Presidente degli Stati Uniti d’America?