“Cambiare l’acqua ai fiori”: un libro scaccia stress

In questo periodo così burrascoso in cui i nostri momenti di svago sono limitati un po’ dall’ansia della situazione Covid e un po’ dalla chiusura delle attività, possiamo prenderci il tempo per noi stessi e per una buona lettura.

Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Come trascorrere il tempo che avremmo dedicato alla palestra, al cinema oppure alle pizzate di gruppo? Con un buon libro, estraniandoci per un attimo dalla realtà per ritrovare noi stessi, in serenità.

I libri hanno il potere di trasportare il lettore su un altro mondo, riportano la pace e la giusta dose di tranquillità.

Contro la tristezza e lo stress che occupano i nostri pensieri, vi consigliamo spassionatamente di leggere “Cambiare l’acqua ai fiori”, un inno alla tenacia e alla speranza.

In questo romanzo Valérie Perrin, moglie del famoso regista Claude Lelouch, narra la vita di una guardiana di un piccolo cimitero in Borgogna: Violette Toussaint. Violette si presenta subito come una donna discreta, ma particolarmente gentile; nella sua casetta accoglie sempre con un caffè caldo e un’incredibile delicatezza i cari in visita al cimitero. 

Il personaggio di Violette è molto complesso, infatti, a primo acchito, sembra piatto, ma procedendo con la narrazione si intravede una grande e tenace personalità dietro alla semplicità della donna. 

“L’eleganza del riccio” di
Muriel Barbery

Violette ha dei tratti che si ritrovano moltissimo nella Reneè di ”L’eleganza del riccio”, la portinaia del numero 7 di rue de Grenelle, come ad esempio la riservatezza, che domina nei racconti e che cela una vita misteriosa e non priva di carattere.

Il romanzo inizia a parlare subito della giovinezza di Violette, abbandonata dalla madre e continuamente trasferita da una famiglia affidataria ad un’altra, e del suo incontro con Philippe, ragazzo benestante che poi diventerà suo marito.

Fin dai primi stadi della relazione si intuisce che Violette non va a genio ai genitori di lui, che adorano il figlio e che non la ritengono degna di Philippe. Viene poi raccontato di come la coppia accetti il lavoro di casellante presso la piccola stazione ferroviaria dopo la nascita di Léonine, la loro prima e unica figlia.

Da questo momento sarà solo Violette ad occuparsi effettivamente del passaggio di livello, della casa e della bambina; a Philippe infatti interessano solo i giri in moto con gli amici, le donne e i videogiochi.

Da questo punto della narrazione si inizia ad intravedere più chiaramente il carattere forte di Violette, che decide di comprare un libro per bambini per imparare a leggere e scrivere, cosa che non aveva potuto fare perché al posto di andare a scuola doveva lavorare.

La famiglia continua la sua vita normalmente, fino all’arrivo di un qualcosa di terribile che li porta ad accettare l’incarico di guardiani del cimitero di un piccolo paesino in provincia di Borgogna, Bracion-en-Chalon.

La narrazione delle vicende è caratterizzata da una serie ininterrotta di flashback e digressioni, che non sono raccontate solo dal punto di vista della protagonista, ma anche dai ricordi di altri personaggi che si conosceranno leggendo.

Il tema principale è quello dell’amore, che non deve essere interpretato solo come quello per un uomo, ma anche l’amore verso una figlia o come cura al dolore.

Nonostante il cimitero rappresenti la fine, con questo romanzo, che presenta l’elemento del mistero giallo, Violette riuscirà a rinascere, a superare il dolore e ad amare di nuovo, ritrovando così la pace e se stessa.

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Vivo in Borgo Roma. Mi reputo una persona abbastanza solare e aperta verso chi mi sta accanto, anche se i miei genitori dicono che sono un po' lunatica. Frequento il terzo anno di superiori al liceo classico e per il momento sono felice della scelta che ho fatto. Nel mio tempo libero leggo molto e guardo serie TV che parlano principalmente di storie avventurose e fantastiche, passando da draghi e da trame di inganni per un trono conteso a situazioni come la scoperta di mondi paralleli in cui la realtà appare come il suo contrario. Per il futuro ho parecchi sogni, ma nessun progetto sicuro: mi piace molto scrivere, ma penso di non poter riuscire a trasformare questa passione in lavoro, quindi per ora sono piú orientata verso l’insegnamento.

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