Il viaggio aereo contro il Covid-19

Tra i settori più colpiti dalla pandemia di Covid-19 vi è sicuramente quello dei viaggi aerei. Abbiamo dunque deciso di intervistare Alessandra Dal Corso, assistente di volo di un’importante compagnia aerea internazionale, che ogni giorno vede e vive le difficoltà che le compagnie aeree devono affrontare in questo periodo.

Tempo di lettura articolo: 3 minuti

In quali settori il Covid-19 non ha fatto danni? Penso che in molti se lo siano chiesto, ma in pochi abbiano saputo dare una risposta convincente. Ma quali sono i settori più colpiti? Difficile a dirsi, ma uno di questi è senza dubbio il settore dei viaggi di linea.

Un aereo nella fase di decollo.

A causa di questa pandemia infatti, gli aerei non possono più sfruttare appieno la loro capienza, poiché non possono essere occupati tutti i posti a sedere, sono meno utilizzati, poiché molta gente ha paura di contagiarsi durante il volo e le restrizioni rendono rarissimi i viaggi turistici, e devono essere costantemente disinfettati e tenuti secondo le norme anti-Covid tutti i componenti interni al velivolo. 

Per approfondire questo argomento abbiamo deciso di intervistare Alessandra Dal Corso, assistente di volo presso un’importante compagnia aerea internazionale con base in Spagna. Alessandra ogni giorno vive in prima persona tutte le difficoltà a cui è sottoposto il mondo del viaggio aereo in questo periodo.

Signora Dal Corso, brevemente, com’è stata la sua carriera in qualità di assistente di volo? 

Io sono nata a Verona e cresciuta in Valpantena. La mia carriera nel settore aereo ha avuto inizio nel 1999 quando ho iniziato a lavorare per una compagnia aerea svolgendo incarichi a terra, in parte in Irlanda e in parte a Francoforte. Successivamente ho lavorato presso l’aeroporto Valerio Catullo di Villafranca per un anno e mezzo, finché nel 2004 ho iniziato a lavorare come assistente di volo presso un’altra compagnia aerea, prima in Irlanda, poi dal 2017 in Spagna. É un lavoro che faccio con molta passione.

Quali sono stati i maggiori cambiamenti nel mondo dei viaggi aerei rispetto al periodo precedente alla pandemia?

La prima cosa che balza all’occhio è il ridotto numero di passeggeri, il che è anche un bene in questo periodo di Covid, poiché c’è la distanza fisica tra i passeggeri. Un’altra cosa rilevante è che tutti, passeggeri, piloti e personale, indossano la mascherina durante tutto il viaggio. Sono stati inoltre aggiunti parecchi nuovi annunci che ricordano ai passeggeri di utilizzare sempre la mascherina e di evitare ogni forma di assembramento, per esempio le code per andare in bagno. Un altro cambiamento rilevante è il fatto che se un passeggero vuole acquistare qualcosa a bordo non possono essere accettati i contanti, ma deve usare carte di credito o di debito.

Quali sono stati i maggiori danni causati dal Covid-19 per le compagnie aeree?

Il fatto che ci sia meno gente che viaggia in aereo ha penalizzato parecchio le compagnie aeree, viste le minori entrate. In certi casi i governi dei Paesi sono intervenuti a favore delle compagnie, ma in altri casi non si sono potuti evitare il licenziamento di parte del personale, le chiusure di alcune basi e la riduzione degli stipendi. Comunque ritengo che la mia compagnia aerea stia gestendo bene la situazione.

Quali categorie di persone viaggiano maggiormente in aereo in questo momento?

Anche sotto questo punto di vista si nota una differenza abbastanza grande, poiché dal momento che io lavoro in una base nella Spagna Meridionale, la maggior parte dei passeggeri erano turisti, che in questo periodo non ci sono più. Ora come ora la maggior parte dei passeggeri sono persone oltre i sessant’anni che si dirigono in qualche seconda casa oppure uomini d’affari che si spostano per lavoro, e solo sporadicamente vediamo delle famiglie.

Com’è lo stato d’animo dei passeggeri? Sono perlopiù tranquilli o timorosi?

Ovviamente cambia da persona a persona e da volo a volo. Quando ci sono dei passeggeri timorosi noi assistenti di volo abbiamo anche il compito di rassicurarli, ma la maggior parte delle persone se decide di prendere l’aereo è perché non ha un eccessivo timore. Quando ci sono casi di persone che rifiutano per esempio di indossare la mascherina, il nostro compito è quello di informare il passeggero della regola alla quale deve attenersi e, se si rifiuta ulteriormente, rivolgersi al comandante dell’aereo. In casi estremi, di cui io non ho avuto esperienza, si può arrivare ad avvertire la polizia nell’aeroporto di arrivo.

Secondo lei, al termine di questa pandemia, il mondo dei viaggi aerei tornerà esattamente come prima oppure certi aspetti sono stati influenzati in modo irreversibile da questa esperienza?

Sarebbe interessante rispondere a questa domanda con un’altra domanda, ovvero: «Il mondo tornerà come prima dopo questa pandemia?». Credo che se torneremo a quella che consideravamo “normale” apprezzeremo la normalità più di prima. Nel caso del viaggio aereo, penso che le persone saranno molto più felici di tornare a volare e che ci saranno più persone che voleranno di prima, perlomeno inizialmente. Da parte del personale, ritengo che si apprezzerà maggiormente il fatto di avere un lavoro in forma sicura e stabile.

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