Upcycling: l’arte di riconversione dei materiali

Oggi si parla tanto di sostenibilità e rispetto ambientale. All’interno di questo vasto contenitore c’è anche il concetto di “Upcycling”.

0
Coccodrillo ottenuto con upcycling.
Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Il termine “upcycling” ha un significato ben diverso dalla parola “recycling”. Quest’ultima significa trasformare i rifiuti in un prodotto adatto a un nuovo utilizzo, mentre nell’upcycling l’oggetto scartato non solo trova una nuova vita, ma lo fa acquistando un valore maggiore rispetto al materiale o all’oggetto originario.  

Nel suo manuale dal titolo UPCYCLING, ovvero l’arte del recupero ricco di idee originali, Max McMurdo scrive: «A differenza del riciclo, in cui si riporta indietro un materiale nel suo ciclo di vita alle proprietà originarie, l’upcycling lo valorizza grazie a un design intelligente che lo rende più interessante a livello economico, estetico ed emotivo».

Il riuso creativo appare per la prima volta nel 1994 quando Reiner Pilz dice in un’intervista per la rivista di architettura Salvo: «Il riciclo io lo chiamo down-cycling. Quello che ci serve è l’up-cycling, grazie al quale ai vecchi prodotti viene dato un valore maggiore e non minore».

Questo processo si può applicare in vari ambiti e in dimensioni produttive differenti, dai laboratori artigianali alle vere e proprie industrie.

La coppia Yashu e Prem ha aperto, nel 2007, l’omonima boutique a San Pantaleo, nella Costa Smeralda in Sardegna. Da tempo, per la maggior parte dell’anno, vivono a Goa, in India, dove hanno realizzato il sogno di essere stilisti di abiti da donna. 

Il negozio “Yashu e Prem” a San Pantaleo

A causa del COVID-19, dopo la stagione estiva (durante la quale abitano a San Pantaleo), non sono riusciti a tornare a Goa, dove producono le loro collezioni. Per questo hanno aperto a Cagliari il loro primo laboratorio sartoriale “Made in Italy”. In un video postato su Facebook, Prem spiega: «Stiamo facendo un lavoro di upcycling con gli abiti delle collezioni precedenti. Abbiamo deciso di stravolgerli e creare cose nuove e qualcosa di veramente straordinario perché ci permette di utilizzare dei tessuti bellissimi per creare vestiti nuovi, dando un valore importante a quello che è il nostro stock».

DNA Urbano, vincitore del premio “Green Awards”

Nel 2011 un’azienda veronese ha vinto il premio “Green Awards” del Corriere della Sera nella sezione Industria. Il premio è stato assegnato per aver inventato un pavimento utilizzando le terre di spazzamento. Ma cosa sono le “terre di spazzamento”? Sono tutto ciò che viene raccolto durante la pulizia delle strade dalle macchine monospazzola, che si muovono lungo i marciapiedi nelle nostre città. In realtà sono un “pot pourri” di materiali di natura diversa: graniglia di marmo, vetrini, pezzi di metallo, semi…tutto ciò che viene rilasciato dalla città. Attraverso la sinergia con un centro discarica rifiuti, che depura le terre di spazzamento, l’azienda ha potuto riutilizzare le stesse per la creazione di un nuovo prodotto per pavimenti chiamato “DNA Urbano”. È stato denominato così proprio perché questo nuovo materiale racchiude ciò che la città ha restituito sotto forma di rifiuto. 

Stone Italiana, questo il nome è dell’azienda, ha dato un chiaro esempio di upcycling poiché da un materiale di rifiuto, che si sarebbe dovuto smaltire in discarica, ha creato un prodotto di qualità per l’architettura di interni. 

L’upcycling, quindi, permette di prolungare il ciclo di vita dei materiali con benefici per noi e l’ambiente.

Manifesto upcycling
Previous articleLa carica dei 101 compie 60 anni
Next articleMaicon al Sona. Il mister: «Un’opportunità per tutti»
Ho 15 anni e frequento la V Ginnasio alle Stimate. Ho scelto questo indirizzo perché mi sono sempre piaciute le materie umanistiche, soprattutto la letteratura e la storia. Sono una ragazza solare e sorridente e cerco di vedere il lato positivo delle cose, so anche essere molto pigra, infatti, non pratico sport. Sono sempre stata abituata ad ascoltare molta musica, fin da quando ero piccola; ora è la mia passione più grande. Ascoltandola, mi libero da tutti i pensieri, mi isolo e, quando ho delle giornate no, mi rallegra. Potrei passare giorni e giorni ascoltandola e non mi stancherei mai. Mi piacciono molto anche i film e serie polizieschi o thriller; la mia serie preferita è Criminal Minds, infatti, mi ha sempre affascinato il mondo della criminologia. Nel futuro vorrei fare un lavoro in cui potrò aiutare le persone, mi piacerebbe lavorare nel campo della medicina o della psicologia.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here