Festeggiamenti, cenoni, ritrovi tra amici, abbracci; tutte queste situazioni a noi possono sembrare non adatte in questo periodo di pandemia, ma per i Cookiani non è così.
Infatti in quell’angolo di Polinesia il virus non è mai arrivato; la popolazione non ha quindi conosciuto il concetto di distanziamento, non ha mai dovuto indossare una mascherina né mai sentito parlare di gel igienizzante.
La vita è continuata come se la pandemia non fosse mai esistita, con l’organizzazione di feste, di Olimpiadi, senza preoccuparsi dei problemi sanitari dovuti al virus.
Questa situazione potrebbe ormai sembrare distante dalla nostra “nuova” quotidianità, quasi di un altro pianeta.
La storia di Jacopo e degli abitanti dell’isola
E in un certo senso è così, come racconta Jacopo Dozzi, trentaduenne originario di Milano, referente della comunità italiana dell’isola; egli, oltre a lavorare nel campo del turismo, si occupa di visionare le richieste di trasferimento che gli giungono da persone che vogliono cambiare vita.
A Rarotonga, isola principale dell’arcipelago, dove Jacopo vive insieme a 14.000 persone, la natura offre grandi spettacoli e per questo il turismo è un’attività fiorente.

Come sostiene il trentaduenne, «adattarsi a un sistema di vita tanto diverso da quello occidentale non è per niente facile, infatti la mentalità è diversa e c’è un equilibrio sociale differente».
«Se si ama la natura e si preferisce una vita semplice, le Isole Cook sono assai consigliate», prosegue Jacopo; qualcosa inevitabilmente bisogna farlo da sé, come coltivare verdura, frutta, andare a pescare, adattandosi a ciò che la natura offre.
Comunque qualche effetto della pandemia c’è stato: il Covid ha bloccato il turismo, che è la risorsa primaria per i residenti nelle Isole Cook.
In questo luogo quasi paradisiaco sembra di essere in un altro pianeta, come dice Jacopo, che racconta dell’organizzazione di raduni della chiesa e maratone, tutte attività normali distanti dal virus.
I cambiamenti nel nostro modo di relazionarci con gli altri
A differenza di quanto accaduto nelle Isole Cook , la pandemia nel mondo ha portato diversi cambiamenti nel modo di relazionarsi con gli altri.
Pensiamo anche semplicemente alle relazioni con i nostri amici o parenti: spesso ci è capitato di dover rinunciare a vederli, raggiungendoli tramite la tecnologia.

Ovviamente sappiamo tutti che le relazioni a distanza non danno la stessa soddisfazione di vedere un tuo amico o familiare da vicino, condividere con lui momenti, fare passeggiate, mangiare insieme; insomma, tutta la normalità che il virus ci ha portato via e che speriamo ritorni presto.
Come Jacopo afferma, «la vita dovrebbe sempre essere uguale per tutti, libera e semplice, senza tutte quelle preoccupazioni che la pandemia ci ha portato, le insicurezze, le difficoltà, che però non sono state totalmente inutili».
Queste ci hanno insegnato a non lasciarci abbattere e a essere tutti vicini per superare un periodo difficile come quello che stiamo vivendo.