Una storia fatta di impegno e passione: questa è l’esperienza di Gabriele, un giovane di Castel d’Azzano che già da un mese e mezzo sta portando avanti con impegno la piadineria che ha aperto insieme alla sua famiglia. Il locale, infatti, è a conduzione familiare; i gestori sono quattro: Gabriele è il titolare, poi il fratello Filippo e i genitori Amanda e Michele.
Sentiamo come è riuscito ad aprire questo nuovo locale in un periodo così particolare.
Gabriele, com’è nata questa passione?
Questa passione è nata quasi per caso, nel senso che un nostro vicino di casa, che è già proprietario di due piadinerie, qualche settimana fa ci ha fatto questa proposta. Un giorno ha chiesto a me e alla mia famiglia se volevamo accettare di metterci in gioco e gestire una piadineria a Castel d’Azzano e abbiamo accettato volentieri.

All’interno della vostra famiglia facevate altri lavori prima di questa attività?
Io prima ero ancora in cerca di lavoro, mentre sia mio fratello che i miei genitori avevano già un’occupazione fissa. Nonostante il lavoro riusciamo sempre a conciliare i nostri impegni e a trovare il tempo per stare in famiglia.
In paese come è stata accolta l’apertura?
L’apertura è stata accolta bene; la nostra famiglia conosce tanta gente qui a Castel d’Azzano e quindi direi che la proposta ha subito interessato i cittadini. Per ora sta andando bene e speriamo che continui così.
Come ti sei sentito il giorno dell’inaugurazione?
Sicuramente c’è stata un po’ di emozione, perché sia io che la mia famiglia non abbiamo mai avuto un locale nostro e quindi lo considero un motivo di orgoglio. È stata una bella soddisfazione; è venuto il sindaco e ha fatto il taglio del nastro e finalmente siamo potuti partire.
Che sogni avete per il futuro di questa attività?
Penso che ci potrebbero essere diverse possibilità per questa attività; comunque noi siamo sempre aperti a qualsiasi cosa e teniamo in considerazione ogni proposta che ci possa arrivare. L’importante è che vada bene questa, dopodiché ci si può sempre pensare, pronti ad accogliere qualunque cosa il futuro ci riservi.