Covid: la normalità è vicina?

Il cosiddetto "decreto 17 maggio" ha introdotto un cronoprogramma di riaperture che, unitamente alla campagna vaccinare, fa ben sperare per una piena ripresa delle attività e della vita sociale.

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Progressivo ritorno verso la normalità
Progressivo ritorno verso la normalità
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La campagna vaccinale in Italia sta procedendo secondo i piani: sono oltre 24 milioni le persone che hanno ricevuto una dose di vaccino anti-Covid. L’Italia si prepara, così ad uscire dalla pandemia e, nonostante i tempi siano ancora lunghi, le notizie che circolano negli ultimi giorni lasciano ben sperare.

Il coprifuoco, tema clue che continua a dividere non solo il Governo, ma che ha anche scatenato non poche polemiche tra i cittadini, dallo scorso 17 maggio è stato spostato un’ora avanti, mentre sarà probabilmente abolito a partire dal 21 giugno.

Il sottosegretario alla Salute Sileri ha dichiarato di recente ai microfoni di “24 Mattino” che potrebbe cadere l’obbligo di mascherina all’aperto, laddove non ci siano rischi di assembramenti, non appena raggiunti i 30 milioni di vaccinati.

«Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la media della popolazione target) con almeno una dose di vaccino anti Coronavirus. Dopo la prima somministrazione bisognerà aspettare tre settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto, dove non c’è l’assembramento, credo sia sensato mettersela in tasca e poi indossarla di nuovo quando c’è assembramento a rischio.» ha dichiarato lo stesso Sileri.

Nonostante ciò, in questi giorni si è riunito il Consiglio dei Ministri per redigere un nuovo decreto che verrà approvato in settimana. Tra i principali temi che verranno trattati, in particolare troviamo il ritorno della zona bianca per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, a partire dal primo giugno.

Sono state anche messe per iscritto le nuove direttive per quanto riguarda il coprifuoco, che entro il mese di luglio verrà definitivamente eliminato. Prima di arrivare a ciò, però, bisognerà seguire un percorso graduale: dal 24 maggio, infatti, lo si posticiperà alle 23.00. A tale riguardo, la Lega si dice contraria e propone di eliminarlo direttamente a partire dal 2 giugno. Draghi invece propone di posticiparlo alle 23 da subito, alle 24 dal 7 giugno e di abolirlo dal 21 giugno.

Luca Zaia.

«Se dal primo di giugno si passerà alle ore 23 e da inizio luglio sparirà il coprifuoco, mi chiedo che senso “sanitario” abbia ancora il coprifuoco considerato che i rischi sono rappresentati dagli assembramenti che di notte sono meno frequenti rispetto al giorno, nei mezzi pubblici, a scuola, sui luoghi di lavoro. Siamo un Paese di turismo e all’estero stanno leggendo che abbiamo ancora il coprifuoco». ha dichiarato Luca Zaia, governatore della regione veneto. «Il coprifuoco inizia dalle ore 23 e fino a quell’ora bar e ristoranti restano aperti. Se continueremo a comportarci bene, potremo diventare bianchi dal 7 giugno, perché ci vogliono tre settimane sotto i parametri. E allora il coprifuoco sparirà». ha continuato.

Le attrazioni estive come discoteche e qualsiasi altro tipo di attività creativa in sale da ballo o discoteche, invece, purtroppo restano sospese. Per casinò, bingo, scommesse e sale giochi si riparte il primo luglio.

Per quanto riguarda la consumazione al tavolo di bar e ristoranti, dall’uno giugno verrà consentita dalle 5.00 alle 18.00. Riguardo, invece, alla questione delle aperture serali, si sta pensando di far coincidere anche per queste la data dell’uno giugno. Ovviamente il protocollo di distanziamento, mascherina, e massimo quattro persone per tavolo (salvo nuclei familiari) viene mantenuto.

Dopo varie forme di protesta da parte di associazioni di categoria, si è stabilita anche la riapertura dei centri commerciali a partire dal 22 maggio, rispettando in ogni caso le misure anti contagio.

Un altro grande interrogativo su cui si sta discutendo molto in queste settimane è, ovviamente, la maturità, che quest’anno si svolgerà con un’unica prova orale.

Definite le modalità e i termini di inizio e fine esami, le Regioni stanno pian piano valutando l’ipotesi di vaccinare almeno con una dose tutti i maturandi, con lo scopo di garantire lo svolgimento degli esami in piena sicurezza.

L’unica regione che, però, almeno per ora, si è mostrata favorevole, è il Lazio, dove il 2 e il 3 giugno verranno allestiti degli open day rivolti a tutti i maturandi. Le altre regioni invece non si sono ancora esposte sulla questione che nelle ultime ore sta spaccando non solo il web, ma anche i maturandi stessi, suscitando numerose polemiche.

«Non so cosa aspettarmi. – afferma Chiara, studentessa veronese che dovrà affrontare la maturità – E’ tutto una grande incognita: avrei preferito una maturità vecchio stile. Per quanto riguarda il vaccino, sono un po’ scettica. Pretendere di vaccinare tutti noi maturandi in così poco tempo è dura, ma se dovrò farlo lo farò sicuramente.»

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Dopo la scuola media, ho seguito la mia passione per la storia e la letteratura decidendo di cimentarmi nel liceo classico. Da 12 anni coltivo l’amore per la musica classica: suono infatti il pianoforte fin da bambina, riuscendo anche, nel giugno 2016, ad essere ammessa al conservatorio di Verona come terza classificata. Ho giocato a calcio da prima punta per un paio d’anni, ma purtroppo a causa dei troppi impegni ho dovuto fermarmi. Sono nata a Verona ma la mia famiglia è napoletana: Napoli è la mia seconda casa e adoro ritornarci ogni anno. Non è infatti un caso che io sia fin da piccola una super tifosa della squadra partenopea. Non ho particolari idee per il mio futuro, credo però che, finito il liceo, mi piacerebbe molto intraprendere un percorso di medicina, dato che mi affascina molto.

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