Il 31 agosto 1997 scomparve prematuramente a 36 anni lady Diana Spencer, durante un incidente stradale a Parigi, insieme al suo compagno di allora, il magnate Dodi Al-Fayed.
La coppia trascorreva una vacanza, soggiornando all’hotel Ritz. In pochi minuti si era diffusa la voce tra i paparazzi, e una vera e propria ressa si era già accalcata nelle vicinanze. Dopo cena i due erano usciti con l’auto, pensando di sfuggire ai fotografi e ai paparazzi, attraversando i sottopassaggi del Lungosenna. Niente semafori, un tunnel dietro l’altro: qualcuno desiste, ma altri fotografi non cedono e l’inseguimento continua. Fino a quando l’autista perde il controllo del veicolo all’imboccatura del tunnel. Lo schianto è terribile e non lascia scampo.
Ventiquattro anni fa è scomparsa la donna più fotografata, famosa e ammirata del mondo, madre del futuro re d’Inghilterra e sempre protagonista della stampa, spesso suo malgrado.
Lady Diana Spencer ha avuto un’infanzia assai difficile: abbandonata dalla madre all’età di sei anni, fu cresciuta con il fratello da una serie di tate e babysitter. All’apparenza non le mancava nulla, viveva in una bella casa, era membro di una famiglia benestante, ma in realtà erano assenti amore e apprezzamento nei suoi confronti e soprattutto era sprovvista di una figura materna. Per questo, appena ebbe l’età adatta, si sposò.
Il 29 luglio 1981 c’erano 750 milioni di spettatori davanti alla televisione per seguire l’evento del secolo, il royal wedding più famoso di tutti i tempi: l’unione tra Diana Spencer e Charles Philip Arthur George, erede al trono della Gran Bretagna. Più di 600mila sudditi si erano riversati nelle strade di Londra per assistere al passaggio della carrozza dorata e gli invitati erano circa 2000, per questo le nozze furono celebrate nella cattedrale di San Paolo che era più capiente rispetto a Westminster.

Quando la ventenne Diana fece il suo ingresso nella navata, avvolta da quell’abito che diventò poi il più copiato in assoluto dalle future spose, in pochi potevano immaginare che la favola sarebbe durata ben poco e che il loro non sarebbe stato un matrimonio felice.
Il principe di Galles, nonostante fosse sposato, continuò ad apprezzare la piacevole compagnia della sua precedente fidanzata, anch’essa sposata, Camilla Parker Bowles. Inoltre, è risaputo che durante la luna di miele, il principe indossò i gemelli regalati dalla stessa Camilla. Il tradimento da parte del marito, portò la principessa a incontrare anch’essa altri uomini al di fuori del suo consorte.
Lady Diana si imbattè in un altro ostacolo, considerato il più grande di tutta la sua vita: la bulimia. In quegli anni non si parlava molto dei disturbi alimentari, erano considerati un tabù, veniva dedicato loro qualche articolo sul giornale, ma era un argomento che non era mai stato approfondito.
Nel 1992 Andrew Morton aveva pubblicato la sua biografia della Principessa del Galles, Diana: la vera storia dalle sue parole. Il libro conteneva dettagli molto intimi sul disordine alimentare di Diana e si scoprì che la fonte dell’autore era Diana stessa che, attraverso un intermediario, gli passava delle cassette su cui registrava le sue confessioni: “Ho cominciato a soffrire di bulimia una settimana dopo il fidanzamento, e ci sarebbero voluti quasi dieci anni per guarire”, dice la principessa nei nastri. “Mio marito mi ha messo una mano sul punto vita e mi ha detto ‘Siamo un po’ ingrassati qui, eh?’ e quella parole hanno fatto scattare qualcosa dentro di me, e poi c’era la questione di Camilla”. Inoltre la stilista che disegnò l’abito da sposa di Diana affermò che dovette rifare il corpetto dell’abito più volte a causa della continua perdita di peso della futura principessa del Galles.
Tuttavia l’amante di Carlo, gli amanti di Diana, la bulimia che era peggiorata con la pressione della vita di corte, non furono gli unici motivi che portarono quel matrimonio ad assumere l’aspetto di un incubo.
I frequenti litigi della coppia erano dovuti anche al fatto che Diana si stava sempre più liberando dal ruolo di moglie dell’erede al trono, e dimostrava di avere una personalità e un’intraprendenza che la fecero diventare “principessa del popolo”, amatissima dal pubblico per la sua freschezza e spontaneità che contrastavano la rigidità del protocollo, oltre che per i suoi numerosi impegni come ambasciatrice di cause umanitarie.
Diana si fece paladina di molte cause umanitarie, rompendo gli schemi, osando dove nessuno prima si è avventurato. Nel 1987 aveva stretto la mano a un malato di Aids, inaugurando il primo ospedale dedicato ai malati di Aids del Regno Unito. Indimenticabile il viaggio in Angola, nel 1997, poco prima di morire, quando camminò nei campi minati, munita di elmetto e giubbotto antiproiettile, facendo visita ai malati vittime delle mine antiuomo.
Il resto della famiglia reale salutava i sudditi con un cenno del capo o agitando la mano mentre camminava lungo le transenne che lo dividevano dalla folla. Diana fu la prima reale a toccare le persone: stringeva mani, accettava mazzi di fiori, si inginocchiava per salutare i bambini e ne accarezzava il capo.
Diventò una madre affettuosa e lo dimostrò più volte. Nelle foto che la ritraggono insieme ai due figli mostra nei loro confronti gesti premurosi e dolci. Anche in questo ruppe l’etichetta reale e sostituì alla fredda compostezza dei membri di Palazzo un’emotività materna e rassicurante.
Il suo modo di comunicare, la sua empatia, l’annullamento della distanza emotiva e fisica con i sudditi, uniti al suo carisma e alla sua espressività, la resero speciale e ne fecero l’indiscussa principessa del popolo.

LADY DIANA E IL CINEMA
A lady Diana furono dedicati molti film, come “Diana-la storia segreta di lady D” oppure “Diana-la principessa triste”, serie tv e documentari, come “The story of Diana”, che mostrano nei dettagli la sua vita degna di essere ricordata. Nota è la celebre serie televisiva britannica “The crown” di genere storico-drammatico, che narra la storia della regina Elisabetta II dal 1947 ai giorni nostri. La quarta stagione, in onda da novembre 2020, è dedicata a lady Diana, dal primo incontro con il principe Carlo, al matrimonio reale, fino ai primi litigi della coppia. Inoltre, è già stata annunciata una successiva stagione che avrà ancora come personaggi principali la principessa del Galles durante i momenti più cupi del suo matrimonio. Le riprese sono iniziate e il nuovo cast è al lavoro e bisognerà attendere fino al 2022.

Ma non finisce qui: lady Diana apparirà nuovamente sul grande schermo.
Il lungometraggio intitolato “Spencer”, in concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia (che inizierà domani), e di cui l’attrice protagonista è Kristen Stewart, sarà in sala nel 2022, nel venticinquesimo anniversario della tragica scomparsa di Lady D.
“Spencer”, diretto da Pablo Larrain e sceneggiato da Steven Knight, sarà focalizzato su un fine settimana cruciale dei primi anni Novanta, in cui Diana comprese che il suo matrimonio con il Principe Carlo non stava funzionando e che doveva necessariamente allontanarsi da quel percorso che, un giorno, l’avrebbe portata a diventare la consorte del re d’Inghilterra. La storia si svolge tutta nell’arco di tre giorni, durante una delle sue ultime vacanze di Natale presso la residenza Windsor., nella tenuta di Sandringham a Norfolk.