
Il 28 ottobre, durante la presentazione ufficiale al Connect 21, è stato introdotto da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e ora della giovane Meta, il concetto di “metaverso”. Questo termine, creato da Neal Stephenson nel racconto di fantascienza Snow Clash, andava ad indicare uno spazio virtuale interconnesso, nel quale le persone potevano interagire tra loro, con vari sfondi, attraverso un’interfaccia. Lo scenario, mostrato già in molti film di fantascienza tra cui il recente Ready Player One, sembra diventare ogni giorno più reale, e soltanto nel futuro prossimo si potrà capire se si tratterà di un incubo o di un sogno.

“Siamo visti come un Social Media, ma nel nostro Dna siamo una società che costruisce tecnologia per connettere le persone. Mi auguro che nel tempo saremo visti come una società di metaverso!”, afferma l’imprenditore, giustificando così il cambio del nome della propria azienda da Facebook a Meta. La serietà e importanza del progetto è dimostrata anche dalla partecipazione, nel suo sviluppo, dei più grandi colossi della new economy come Meta, Microsoft, Epic Games, Google, Apple, Amazon e Nvidia.
Che cos’è il “metaverso”?

Il metaverso è un nuovo universo immaginato da Zuckerberg in cui, attraverso pochi strumenti, un visore e dei guanti digitali, sarà possibile accedere ad un mondo virtuale. All’interno di esso si potrà fare qualsiasi cosa, accedendo alle varie stanze di persone e aziende. Un grande mondo 3D “finto” che si sostituirà al vero: si potrà giocare ai videogiochi preferiti, fare sport e andare al lavoro o a scuola, in un modo completamente nuovo, stando seduti comodamente sul divano di casa. Si potranno anche fare incontri e socializzare attraverso degli avatar; le possibilità e le opportunità sono infinite. Una grande rivoluzione potrebbe toccare per esempio anche i concerti: le persone potrebbero su questa piattaforma assistere a musica live con gli amici a distanza o addirittura comprare del merchandising.
Questa innovazione porterebbe benefici per la salute e l’ambiente, riducendo i trasporti e le diffusioni di virus.
Quanto ci vorrà affinché diventi reale?

La creazione effettiva di un metaverso richiederebbe, secondo Zuckerberg, tra i cinque e i dieci anni, poiché necessita di aziende con capacità computazionali avanzate e di un hardware alla sua altezza. Lo stesso Raja Coduri, uno dei responsabili del team di elaborazione e di grafica avanzata di Intel (Computing Systems and Graphics Group), afferma che ci sarà bisogno di infrastrutture potentissime per la formazione di un mondo come quello che Mark Zuckerberg ci ha descritto.
Tuttavia, un esempio di un primo metaverso lo troviamo già ai giorni nostri grazie a Orizon Worlds, il primo tentativo di Meta di concretizzare la sua visione. Accessibile a tutti gli utenti che hanno un Oculus Quest in Canada e negli Usa, è una piattaforma multiplayer che unisce Roblox e il mondo VR di Ready Player One, in cui ci si può trovare, per il momento, con un massimo di venti persone.
Una possibile svolta nel 2022 secondo Bill Gates

“Il 2021 è stato un anno estremamente difficile per molte persone” afferma Bill Gates, imprenditore e programmatore che negli anni ‘90 rivoluzionò completamente il mondo dell’informatica con il suo software Windows.
Gates immagina un futuro più tranquillo, in cui tutto il lavoro degli uomini potrebbe cambiare ed essere completamente stravolto grazie al metaverso, progetto sempre più reale.
Con nuovi programmi di condivisione gli utenti potranno lavorare, giocare e socializzare. Gates già aveva anticipato in passato che il COVID-19 avrebbe modificato per sempre il mondo del lavoro in modo irreversibile e la sua opinione sembra essere più che confermata. Al tempo però, nessuno si sarebbe aspettato un futuro in cui tutti i computer del mondo sarebbero stati connessi in un unico grande universo virtuale.
Conclusioni finali
E’ incredibile vedere i passi da gigante che si stanno compiendo nel campo delle scienze e delle tecnologie. Ciò che ci viene presentato al momento è un progetto che potrebbe rivoluzionare drasticamente la vita di ogni uomo a breve. Ormai il confine con l’impossibile si sta allontanando sempre di più, e ciò, che un tempo si vedeva nei film fantascientifici e si credeva impossibile, si sta concretizzando davanti ai nostri occhi.
C’è però il rischio che in questo nuovo mondo si materializzino problemi persino maggiori di quelli reali dovuti a persone che, nascoste da falsi profili e in questo caso avatar, si spingano oltre il limite. Un altro rischio più grave e concreto, presentato anche nel film Ready Player One, è l’isolamento sistematico di ogni individuo che, per fuggire da problemi reali, si chiude in questo mondo parallelo diventandone dipendente.
I rischi e i vantaggi di questo nuovo progetto sono innumerevoli e starà a noi scoprire, quando ne avremo l’opportunità, se il metaverso si rivelerà la salvezza o la rovina dell’uomo.