Alla scoperta dei presepi sull’acqua, passeggiando tra i canali di Comacchio

Nella “piccola Venezia”, fino a domani, sarà possibile visitare incantevoli presepi posti nelle chiese, lungo i canali e sotto i ponti storici; uno spettacolo suggestivo ed emozionante per chi ama il Natale.

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Un suggestivo scorcio di un presepe sull'acqua a Comacchio.
Un suggestivo scorcio di un presepe sull'acqua a Comacchio.
Tempo di lettura articolo: 2 minuti

Le festività natalizie stanno giungendo al termine, ma rimangono ancora alcuni giorni, oggi e domani, da poter sfruttare per vivere la magia del Natale, magari visitando luoghi incantevoli, come la cittadina di Comacchio.

Comacchio, chiamata anche “la piccola Venezia”, è nata grazie all’unione di tredici isole situate alla foce del Po ed assume una forma simile a quella della Serenissima con ponti e canali, grazie all’adattamento del suo impianto urbanistico all’elemento dell’acqua.

Durante il periodo natalizio, sotto le arcate dei ponti, nelle chiese e lungo i canali tipici della città, vengono installati meravigliosi presepi, che possono essere visitati seguendo un percorso delineato oppure scovati in una sorta di “caccia al tesoro”, girovagando per la città, rigorosamente a piedi, alla ricerca di angoli nascosti.

I presepi, creati sia da artisti che da bambini delle scuole, permettono di riflettere su diverse tematiche, illustrate grazie ai cartelli posizionati accanto alle opere; alcuni sono costruiti su “memelùch”, tipiche imbarcazioni di valle, o su mosconi, barche del luogo usate per il salvataggio marino, per unire i valori della comunità locale lagunare con quelli della più profonda cristianità.

Un video blog che mostra le bellezze dei presepi sull’acqua di Comacchio

Altri  presepi sono stati creati con materiale di recupero, plastica, metallo, legno o gomma, trasportati a riva dal mare, per dare nuova vita ad oggetti abbandonati.

La Natività più significativa, simbolo di pace, è quella realizzata da un artigiano della Terra Santa per rappresentare il Patto di Amicizia stretto tra Comacchio e Betlemme.

Sono presenti alcuni presepi più tradizionali ma ugualmente stupendi nelle varie chiese del territorio, come quelli che si possono ammirare all’interno della Concattedrale, uno tipico comacchiese, con un enorme sfondo dipinto che sfrutta sapientemente le statuine per dare un’idea di tridimensionalità, e uno storico napoletano, dove a fare da sfondo alle scene di vita quotidiana e alla Natività, troviamo il Vesuvio.

Ma la vera magia inizia di notte…

Questa cittadina è incantevole di giorno ma di notte, grazie anche ad una leggera nebbiolina, diventa mozzafiato: le piazze principali e i ponti si colorano di mille luci e di fiocchi di neve danzanti; nei canali si accendono alberi di Natale variopinti che si riflettono nell’acqua e le nasse per il trasporto delle anguille vengono trasformate in enormi lampade che indicano il cammino lungo i canali.

I presepi illuminati regalano ai visitatori serali ancora più emozioni che di giorno, riempiendo gli occhi ma ancora di più i cuori della magia del Natale.

Un’immagine notturna di un presepe.
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Ho quindici anni e vivo a Verona. Se non mi trovate chiuso in casa a leggere manga o libri fantasy, cercatemi al mare o al lago, anzi, in qualsiasi luogo in cui si possa nuotare. Fin da piccolo, sono sempre stato affascinato dal paesaggio sottomarino e dalla sua tranquillità, dai colori accesi dei pesci e dalle stelle marine. Questa mia passione si riflette negli sport che pratico da anni: apnea, per poter ammirare i pesci senza bisogno di attrezzature; subacquea, per raggiungere i luoghi in cui il mio respiro non riesce a portarmi; barca a vela e kayak, per quando ho voglia di osservare l’acqua da un punto di vista differente. Da grande mi piacerebbe diventare un biologo marino, per unire due miei grandi amori: quello per il mare e quello per la scienza. Ho un sogno nel cassetto: riuscire a visitare il Giappone. Sono attratto dalla cultura giapponese per il forte contrasto tra antico e moderno, tra tradizioni millenarie e avanguardia tecnologica. Vorrei immergermi nei bellissimi paesaggi naturali del monte Fuji o perdermi nella vita frenetica di quartieri come Shibuya; imparare la scrittura kanji, che riesce a far sembrare un semplice testo un’opera d’arte, e sperimentare la cucina nipponica, così diversa da quella italiana.

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