Durante le feste natalizie, nelle famiglie italiane e, soprattutto, veronesi, non può mancare il pandoro, dolce tipico scaligero. Le marche più comuni che troviamo nella nostra regione sono Melegatti (che per primo inventò il pandoro a Verona nel 1894), Paluani, Maina, Borsari, Vecchio Forno, ma sicuramente oggi il più famoso è il pandoro Bauli; riconoscibile fra gli altri pandori esposti al supermercato per la sua confezione rosa e la scritta bianca contornata di viola e giallo.
La storia del pandoro Bauli inizia nel 1922 quando Ruggero Bauli aprì a Verona un piccolo laboratorio artigianale. Successivamente, nel 1927, volendo tentare la fortuna in America, Ruggero si imbarcò su un piroscafo, purtroppo però, la nave naufragò e il giovane Bauli fu uno dei pochi sopravvissuti.
Arrivato nell’America del Sud, riuscì a costruire la sua fortuna, dando vita ad un commercio di dolci che ebbe subito successo. Nel 1937 Ruggero Bauli ritornò a Verona dove avviò un’attività nuova, un laboratorio con negozio, che divenne la prima pasticceria della città.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta la piccola azienda si sviluppò e divenne una vera e propria industria grazie anche alla collaborazione dei tre figli: Carlo, Adriano e Alberto Bauli.

Negli anni Novanta l’industria si specializzò ed entrò a far parte nella produzione e del commercio di uova di Pasqua e di prodotti da forno con una nuova linea di croissant.
Dagli anni Duemila fino ad oggi l’azienda ha proseguito la propria crescita sul mercato internazionale e aprendo filiali di commercio in oltre 70 Paesi, acquistando varie altre marche come ad esempio Doria, specializzata in cracker e frollini, oppure Max Sport, una società della Repubblica Slovacca specializzata in prodotti proteici e integratori alimentari.
Ed ecco come da un piccolo negozio nella nostra città l’azienda Bauli si è trasformata in una delle realtà produttrici di pandoro più famose in Veneto e in Italia, producendo un dolce che è tipico della tradizione veronese.
