Il 14 gennaio il rapper Murubutu, nome d’arte di Alessio Mariani, in collaborazione con Claver Gold e altri artisti, ha pubblicato il suo quinto concept album: “Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali”.
L’argomento dell’album era già stato anticipato dall’uscita della traccia “Black Rain”, dove si narra di un mondo distopico, in cui il popolo è sommerso da una continua pioggia, utilizzata come metodo di repressione, che “cala in massa e s’abbatte sulla città bassa, la spazza e la porta via”.

Filo conduttore del disco, come chiaramente suggerito dal titolo, è la pioggia che viene utilizzata per raccontare argomenti complessi, come il valore della memoria, l’inquinamento e le diseguaglianze socio-economiche.
La pioggia assume diversi significati e connotazioni, diventando simbolo dei ricordi fuggevoli, delle “mille possibili scie” della vita, miracolo divino “che dissetava i legionari” ma anche catastrofe che “non si ferma, scende da millenni, batte cieca sul pianeta e ci trascina via”.
Unicità dell’artista è l’utilizzo di un lessico colto e ricercato, di una scrittura elegante, intima e raffinata che lo inserisce a pieno titolo nel cantautorato italiano. Proprio per questo il suo genere musicale viene definito anche “letteraturap”.
La voglia di produrre, come dichiarato dallo stesso artista in un’intervista per “La casa del rap”, “una musica meno tecnica, più emotiva e melodica”, ha dato vita ad un album insolito che unisce i beats tipici della musica rap a basi melodiche e strumentali, ma che non si discosta dallo stile emblematico di Murubutu, di un rap letterario intriso di riferimenti ad opere d’arte, romanzi e avvenimenti della storia.
Il rapper professore ha inserito, come da lui dichiarato nella stessa intervista, una “deformazione professionale, un pezzo prettamente didattico”, “Legio XII fulminata”, in cui viene narrato l’episodio chiamato “Miracolo della pioggia”, durante il quale la dodicesima legione fulminata si scontrò con i Quadi e i Marcomanni.
Altro brano significativo dell’album è “Markus ed Ewa” che, prendendo spunto da una storia vera, racconta come il Muro di Berlino abbia influenzato profondamente la storia d’Europa e soprattutto la vita di chi ha vissuto questa forzata separazione in prima persona.
Per i più curiosi, ascoltando con attenzione i testi delle canzoni, come accadeva negli album precedenti, è possibile scoprire numerose citazioni storico-artistiche ed approfondire il loro legame con i nostri studi classici, mostrandoci che è possibile imparare anche attraverso il rap.