Giunta alla sua dodicesima edizione, è tornata lo scorso 4 febbraio la “Giornata dei calzini spaiati”, un’iniziativa nata grazie alla sensibilità di una maestra della scuola primaria di Terzo di Aquileia, in provincia di Udine.
Si tratta di un evento che ha lo scopo di coinvolgere i più piccoli e di far conoscere loro un argomento delicato come quello dell’autismo. La focalizzazione risiede principalmente sul concetto di diversità.
Partecipare alla Giornata è semplicissimo: basta indossare un calzino diverso dall’altro; non si tratta di una nuova moda da seguire, è un’iniziativa che fa riflettere su un messaggio molto profondo, ovvero accogliere la diversità. L’iniziativa vuole sensibilizzare verso una tematica universale e inclusiva, basata sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sull’accettazione dell’altro da sé, perché “diverso è più bello”!
La diversità è ciò che ci rende unici, essenziali e preziosi per come siamo, con le nostre fragilità e i nostri limiti dai quali partire per trasformarli in punti di forza.

Quando è nato il concetto di diversità
La diversità è la condizione di chi è ritenuto da altri, o percepito da se stesso, estraneo.
Il concetto di diversità esiste da sempre. Ognuno di noi è diverso dagli altri e per questo unico. Una volta la diversità non era considerata come un punto di forza, anzi.
Questo lo si vede, ad esempio, nell’epoca nazi-fascista, dove tutte le diversità non erano considerate come tali e quindi dovevano essere eliminate.

L’idea di quell’epoca era l’esistenza di una sola razza; per questo migliaia e migliaia di persone vennero massacrate perché erano ebree, disabili, omosessuali, zingari, testimoni di Geova, apolidi, politici (…). Il diverso era considerato inferiore e pericoloso.

Certo al giorno d’oggi non vi è più quell’idea “radicale”, anche se tanti sono i casi di bullismo riscontrati, volti ad escludere chi è diverso, chi è più fragile, chi si discosta un po’ dalle idee e dalle mode portate avanti dal grande gruppo, chi vive una situazione di disabilità.

Sensibilizzare al rispetto della diversità, a partire dalle generazioni più piccole, è il primo passo per accettare e accettarsi in una società sempre più complessa e variegata.