Ghibliland: i fantastici mondi di Miyazaki diventeranno realtà?

Il 1 novembre 2022 aprirà i battenti Ghibliland, il primo parco a tema dedicato ai bellissimi e toccanti film dello Studio Ghibli. Finalmente si realizzerà il sogno di molti fan della casa di animazione giapponese che potranno visitare dal vivo i fantasiosi mondi nati dalla creatività di Miyazaki.

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E’ ufficiale! Nella città di Nagakute, vicino a Tokyo e ad est di Nagoya, il 1 novembre 2022 aprirà il primo parco a tema dello Studio Ghibli.

In questo periodo, nei 200 ettari dell’Aichi Earth Expo Memorial Park, fervono i lavori per rendere reali i magnifici mondi nati dalla fantasia di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, presenti nei celeberrimi film di animazione “Il mio vicino Totoro”, “La città incantata” e molti altri.

All’inaugurazione del parco, tuttavia, solo alcune aree, più precisamente tre delle cinque pianificate, saranno visitabili, dato che i lavori termineranno completamente nel 2023.

Chi si aspetta un parco in stile Disneyland rimarrà deluso, infatti Ghibliland non sarà un enorme luna park, con giostre ed attrazioni, ma un luogo davvero incantato, in cui sarà possibile immergersi nella natura incontaminata tipica dei film di Miyazaki.

Il Ghibli park, infatti, nascerà all’interno di un parco pubblico di cui manterrà le caratteristiche: nessun albero verrà abbattuto e non ci sarà una cementificazione selvaggia, proprio per rispettare l’anima ecologista di Miyazaki.

Finora le uniche immagini presenti di Ghibliland sono le concept-art rese pubbliche recentemente sul sito web del parco, ma grazie a queste anticipazioni, è  già stato possibile individuare le caratteristiche delle cinque aree; le prime tre visitabili all’apertura saranno la Collina della Gioventù, la Foresta Dondoko e il Grande Deposito Ghibli, mentre quelle usufruibili a partire dal 2023 saranno il Villaggio di Mononoke e la Valle delle Streghe.

La Collina della Gioventù

Quest’area, ispirata al “Castello errante di Howl”, permetterà ai visitatori di ammirare l’intero parco dall’alto, salendo su un enorme ascensore in stile steam-punk del XIX secolo, o di esplorare edifici basati sui quartieri residenziali degli anni ‘90, mostrati nel film “I sospiri del mio cuore”.

La foresta Dondoko

Ispirata a “Il mio vicino Totoro”, questa zona consisterà in un paesaggio rurale in cui verrà riprodotta la casa di campagna giapponese degli anni ‘50 di Mei e Satsuke, i protagonisti del film. Ci sarà inoltre il “Dondoko-do”, un parco giochi in legno, che verrà posizionato nella collina retrostante la casa.

Il grande magazzino di Ghibli

Quest’area sarà al chiuso e permetterà di visitare diverse installazioni, come il Robot Sky o il Gattobus, ma anche di mangiare in edifici di ispirazione sia giapponese che occidentale. Saranno inoltre presenti un ristorante basato su “La città incantata”, negozi e aree gioco, senza dimenticare le esibizioni che soddisferanno anche i fan più esigenti, rivelando chicche sul lavoro di produzione dello studio.

Il villaggio di Mononoke

Questa zona, come suggerisce il nome, sarà basata sul film “La principessa Mononoke” e riprodurrà la Città di Ferro, rievocando il periodo giapponese Muromachi (1333-1568), inserendo anche statue degli spiriti e dei mostri presenti nell’animazione.

La valle delle streghe

Nascerà in uno spazio fino a questo momento inutilizzato e sarà ispirata non da uno, ma da due film: “Kiki- Consegne a domicilio” e “Il castello errante di Howl”. 

Questo spazio conterrà un piccolo parco divertimenti e una replica della casa dei genitori di Kiki e una del castello di Howl.

Un po’ di storia sullo Studio Ghibli

Il celeberrimo studio d’animazione è stato fondato da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma il 15 giugno 1985 a Tokyo. Inizialmente Miyazaki e Takahata lavoravano come animatori nella compagnia Nippon Animation, dove hanno contribuito alla creazione di capolavori come Anna dai capelli rossi e Heidi, tuttavia la limitazione degli argomenti, dei soldi e del tempo portarono i due animatori a separarsi dalla Nippon animation e a creare con altri studi di animazione il primo lungometraggio: “Lupin III- Il castello di Cagliostro”. 

Nel 1984 Miyazaki realizzò la trasposizione animata del suo fumetto “Nausicaä della Valle del vento”, tuttavia la casa di produzione di questa animazione, la Topcraft, fallì, costringendo Miyazaki, Suzuki e Tokuma, rispettivamente animatore, produttore e finanziatore del film, a cercare un’altra casa di produzione, portando finalmente alla nascita dello Studio Ghibli.

Nel 1986 uscì il primo film della casa di animazione, “Laputa- Il castello nel cielo”, seguito nel 1988 da “Il mio vicino Totoro” e “Una tomba per le lucciole”. Sorprendentemente, nonostante la fama odierna degli ultimi due film tra quelli citati precedentemente, il primo vero successo dello Studio Ghibli è stato “Kiki- consegne a domicilio”, uscito nel 1989 e visto da 2,62 milioni di persone.

Per raggiungere il pubblico occidentale furono necessari però ben otto lunghi anni, fino all’uscita de “La principessa Mononoke”, film d’animazione diventato leggenda in tutto il mondo.

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Ho quindici anni e vivo a Verona. Se non mi trovate chiuso in casa a leggere manga o libri fantasy, cercatemi al mare o al lago, anzi, in qualsiasi luogo in cui si possa nuotare. Fin da piccolo, sono sempre stato affascinato dal paesaggio sottomarino e dalla sua tranquillità, dai colori accesi dei pesci e dalle stelle marine. Questa mia passione si riflette negli sport che pratico da anni: apnea, per poter ammirare i pesci senza bisogno di attrezzature; subacquea, per raggiungere i luoghi in cui il mio respiro non riesce a portarmi; barca a vela e kayak, per quando ho voglia di osservare l’acqua da un punto di vista differente. Da grande mi piacerebbe diventare un biologo marino, per unire due miei grandi amori: quello per il mare e quello per la scienza. Ho un sogno nel cassetto: riuscire a visitare il Giappone. Sono attratto dalla cultura giapponese per il forte contrasto tra antico e moderno, tra tradizioni millenarie e avanguardia tecnologica. Vorrei immergermi nei bellissimi paesaggi naturali del monte Fuji o perdermi nella vita frenetica di quartieri come Shibuya; imparare la scrittura kanji, che riesce a far sembrare un semplice testo un’opera d’arte, e sperimentare la cucina nipponica, così diversa da quella italiana.

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