161 anni fa l’unificazione dell’Italia

Sono passati 161 anni da quando la penisola italiana è stata riunita sotto un unico nome: Italia. Nel marzo 1861 il parlamento proclamò la nascita del Regno d’Italia e Vittorio Emanuele II Re d’Italia.

per la prima volta l'italia unita
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L’Italia è unita dal 1861, anno in cui ci fu, a Teano, il famoso incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, al quale lo stesso Garibaldi affidò i territori appena conquistati con il suo esercito dei Mille. A quel famoso anno che, appunto, segnò la nascita del Regno d’Italia, ci si arrivò grazie a una serie di eventi decisivi che si verificarono qualche anno prima.

Era il 1848, infatti, quando i moti rivoluzionari, contro i regimi assolutisti, terminarono senza i risultati sperati, portando l’Italia ad un progressivo indebolimento. Nella penisola le forze politiche repressive e autoritarie avevano maggior influenza nello stato del pontificio e nel regno delle due Sicilie, gli Austriaci, invece, occupavano Veneto e Lombardia.

seconda guerra d’indipendenza

Nel 1849 emerse una nuova figura politica, Camillo Benso conte di Cavour, ricco aristocratico che mirava a creare un’Italia indipendente, guidata dal Piemonte, togliendo gli austriaci dal nord della penisola. Dunque, Camillo Benso si appoggiò ad una grande potenza europea, la Francia di Napoleone III. Quest’ultimo aveva intenzione, invece, di istituire un’egemonia sull’Italia. Il governo di Cavour fu un periodo di sviluppo, grazie alla costruzione di nuove strade, canali d’irrigazione e ferrovie.

Secondo gli accordi con il re di Francia, sarebbe dovuta scoppiare una guerra, a seguito di provocazioni, possibilmente da parte degli stessi austriaci. Infatti, questi, inviarono un ultimatum a Cavour, che lo respinse. Iniziò così la Seconda guerra d’indipendenza, vinta nettamente dalle truppe piemontesi, con l’aiuto dei francesi. A questo punto Napoleone III, pose la Lombardia sotto il controllo di Vittorio Emanuele II, e firmò un armistizio con gli austriaci. A differenza dei moti del 1848, le rivolte erano sotto il controllo della società nazionale, vanificando così i progetti di una Confederazione italiana. Per questo motivo Napoleone III e gli austriaci firmarono un trattato, al seguito del quale Cavour rinunciò alla sua carica, stabilendo la riorganizzazione precedente degli stati italiani.

Venne chiesto il parere della popolazione sull’annessione del Piemonte, attraverso dei plebisciti che riportarono la maggioranza affermativa. Cavour, quindi, tornato al potere nel 1860, mise sotto il controllo della Francia due antichi possedimenti della dinastia sabauda, Nizza e Savoia.

incontro a Teano di Garibaldi e Vittorio Emanuele II

Due intellettuali, Francesco Crispi e Rosolino Pilo, stavano organizzando una rivolta in Sicilia, poiché il governo borbonico era ostacolato. Dunque, Garibaldi, repubblicano e di idee rivoluzionarie, nel maggio 1860 s’imbarcò con mille uomini verso la Sicilia. Dopo alcune vittorie il territorio venne dichiarato indipendente in nome della corona sabauda.

Garibaldi sconfisse i Borboni, e ottenne l’autorizzazione del parlamento piemontese ad annettere le altre province italiane, a patto che la popolazione potesse esprimere il proprio consenso attraverso i plebisciti. Così, il 21 ottobre la maggioranza dei votanti accettò l’annessione allo stato sabaudo.

Garibaldi incontrò il re a Teano, affidandogli il governo e il controllo delle province annesse. Dunque, il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II venne proclamato Re d’Italia.

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