E’ stata accordata la decisione del Consiglio dell’ESA, l’Agenzia europea spaziale, tenuto nelle scorse settimane a Parigi, di sospendere la missione Exo Mars 2022 con la collaborazione russa di Roscosmos. La guerra aveva già impedito l’intraprendenza di quattro spedizioni, parliamo delle missioni Galileo M10, Galileo M11, Euclid e EarthCare.

«In quanto organizzazione intergovernativa incaricata di sviluppare e attuare programmi spaziali nel pieno rispetto dei valori europei, deploriamo profondamente le vittime umane e le tragiche conseguenze dell’aggressione all’Ucraina» scrive l’ESA … «Pur riconoscendo l’impatto sull’esplorazione scientifica dello spazio, l’Esa è pienamente allineata – dichiara – alle sanzioni imposte alla Russia dai suoi Stati membri».
Mosca risponde: «La società spaziale russa Roscosmos sarà in grado di effettuare una spedizione marziana da sola. Perderemo diversi anni, ma copieremo il nostro modulo di atterraggio».
Necessitano infatti entrambe le agenzie di attendere almeno due anni per riprendere il lancio poiché è questo l’intervallo di tempo richiesto perché Marte si ripresenti in una posizione favorevole rispetto alla Terra.
Dunque l’ESA cercherà nuovi partner industriali per rimpiazzare il lander russo nella seconda missione ExoMars su Marte ed il consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea ha autorizzato Josef Aschbacher, direttore generale dell’Esa, a condurre un rapido studio industriale in modo tale da verificare tutte le possibilità per implementare la missione del rover di ExoMars, doppia missione realizzata in cooperazione con l’agenzia spaziale russa Roscosmos e progettata per l’esplorazione di Marte e per la ricerca di vita su questo.
La parte europea della missione ExoMars vede l’Italia avere una leadership con l’Asi con una quota del 33%. La prima missione ExoMars, lanciata il 14 marzo 2016, ha portato la sonda Tgo nell’orbita di Marte e ha inviato il lander Schiaparelli sulla superficie del pianeta rosso dove però si è schiantato.
Nel mentre la Russia si prepara autonomamente a una spedizione marziana. Scrive così, infatti, Rogozin, ex vice primo ministro russo responsabile dell’industria della difesa, su Telegram: «Sì, perderemo diversi anni, ma copieremo il nostro modulo di atterraggio, lo forniremo con un veicolo di lancio Angara e condurremo questa spedizione di ricerca dal nuovo sito di lancio del Cosmodromo di Vostochny in modo indipendente».