Tre secoli di storia: la chiesa di San Ciriaco

La chiesa di San Ciriaco, edificata nel 1758, conta quasi tre secoli di storia sulle ampie colline della Valpolicella.

0
Tempo di lettura articolo: 2 minuti
facciata della chiesetta

Situata nelle ampie colline della Valpolicella, la chiesetta di San Ciriaco a Negrar di Valpolicella, presenta una facciata di stile neoclassico a capanna. Fatta edificare nel 1758 dai conti Bon, la chiesetta possiede elementi caratteristici del tempo, quali l’antico confessionale accanto alla porta, le finestre tipiche dello stile veneziano, numerosi quadri che rappresentano la via Crucis ed al centro della parete absidale la pala datata 1759 con il nome di “San Ciraco con San Largo, San Smaragdo e la Vergine con Bambino” del pittore Gian Lorenzo Buratto.

Accanto all’altare è presente una statua bianca che raffigura il santo a cui è dedicata la chiesetta: San Ciriaco. La pavimentazione è realizzata con piastrelle in ceramica rosate. L’ambiente interno è caratterizzato da semplicità compositiva, al contrario, accanto all’altare si possono notare maggiori dettagli, quali i due candelabri laminati in oro, ed un terzo pendente dal soffitto donato da un abitante del luogo alla chiesa.

Al suo interno sono presenti molte statue che raffigurano Sant’Antonio, Santa Teresa, la Vergine Maria e Santa Rita. Il campanile non si trova accanto alla chiesa, ma è presente all’interno della casa che apparteneva ai conti Bon.

interno della chiesetta

Successivamente tra il 1965-1975 è stato aggiunto l’intero arredo liturgico.

Era stata costruita al fine di facilitare la celebrazione della messa, in questo modo, infatti, le numerose persone del luogo non dovevano spostarsi fino alla parrocchia di Negrar, poiché anche nella chiesa di San Ciriaco veniva celebrata la messa. Nell’ultimo decennio, però, non è stato possibile celebrarla, infatti, la chiesetta è progressivamente rovinata dagli eventi atmosferici e dalla mancata ristrutturazione.

La chiesa è stata donata dai conti alla parrocchia di San Martino di Tours a Negrar di Valpolicella, alla quale appartiene tutt’ora.

Previous articleOrto botanico di Padova: radici nel passato, sguardo sul futuro
Next articleIl ritorno del vaiolo (delle scimmie)
Ho quindici anni e provengo da Negrar di Valpolicella, un paese in provincia di Verona. Due anni fa ho deciso di intraprendere il cammino verso il liceo classico, questo non solo per la preferenza verso le materie umanistiche, ma per la voglia di scoprire ciò che caratterizzava le popolazioni antiche e di capirne la cultura. Matematica, epica e greco sono le materie che preferisco, mi danno, infatti, una possibilità maggiore di identificarmi in ciò che studio e in questo modo approfondirlo. La mia passione è stare all’aria aperta a contatto con gli animali, ritengo che essi riescano a capirci, talvolta anche meglio delle persone. Per quanto riguarda il mio futuro, non ho ancora progetti o disegni formati, spero dunque di trovare un lavoro che mi rappresenti e che riesca a darmi l’opportunità di lavorare bene e di apprezzare ciò che faccio.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here