L’annuncio è arrivato ormai da qualche settimana: il calciatore francese Kylian Mbappè, che il prossimo 20 dicembre compirà 24 anni, ha firmato un nuovo contratto con il suo club, il Paris Saint Germain, a cifre a dir poco mostruose. Ma quali sono queste cifre e, soprattutto, perché possiamo definire epocale questo evento?
Partiamo dai numeri (tenetevi forte): il contratto avrà una durata triennale e comprenderà dunque le stagioni 2022/23, 2023/24, 2024/25. Il francese percepirà uno stipendio fisso di 72 milioni di euro a stagione, e ha ricevuto 180 milioni al momento della firma. Sono inoltre previsti dei bonus fedeltà: se Mbappè sarà ancora un calciatore del Paris a settembre 2023, riceverà altri 70 milioni, a settembre 2024 altri 80, nel settembre 2025 addirittura 90. Per chiudere in bellezza, al termine dei tre anni di contratto, il PSG verserà al fenomeno parigino 240 milioni (dati riportati dalla Gazzetta dello Sport).
Se Mbappè dovesse portare a termine il suo contratto, il suo incasso totale ammonterebbe ad oltre 600 milioni di euro, cifre che battono il record stabilito dal contratto di Messi al Barcellona (555 milioni totali). Si tratta del contratto più oneroso di sempre tra uno sportivo e il suo club.
Veniamo ora al dunque: perché, al di là di numeri e record, questo accordo è destinato a restare indelebile per la storia del calcio?

Questa valanga di soldi è il simbolo di un calcio che si sta muovendo ormai da anni in una direzione ben precisa, ovvero quella di essere sempre più un business, in cui circola sempre più denaro.
I contratti dei calciatori sono sempre più ricchi, così come le commissioni dei loro agenti. I prezzi dei cartellini crescono di continuo, e schizzano alle stelle in un baleno quando un giocatore dà buone prestazioni anche solo per un periodo di qualche mese.
Fondi di investimento con patrimoni da capogiro acquistano spesso i club (ne è esempio lo stesso PSG, acquistato dalla Qatar Investment Authority nel 2011) immettendo altre grandi quantità di denaro nel sistema. I prezzi dei diritti TV per il calcio sono in crescita, così come quelli degli abbonamenti alle piattaforme streaming e dei biglietti negli stadi. Gli sponsor pagano sempre di più per apparire nelle grandi manifestazioni calcistiche.
Il “modello Mbappè” è la massima espressione del concetto del calciatore-azienda, che diventa una vera e propria macchina da soldi per il club che lo possiede: il pubblico guarda le partite del PSG per vedere giocare stelle come Messi, Neymar e Mbappè e compra il loro merchandising, aumentando la visibilità del club e di conseguenza attirando gli sponsor.
In conclusione, dunque, questo contratto dalle cifre così folli, non è altro che un enorme investimento da parte del Paris su Kylian, e questo modello di gestione economica, che questo piaccia o meno agli appassionati, è quello verso cui il calcio si sta muovendo sempre di più in questi ultimi anni.