I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sono patologie caratterizzate da un comportamento alimentare anomalo che porta il paziente a un’eccessiva preoccupazione per il peso e ad un’alterata percezione della propria immagine corporea. Questo fenomeno è aumentato drasticamente negli ultimi anni e, ad oggi, coinvolge prevalentemente giovani di età adolescenziale, ma non solo; infatti il 30% di coloro che soffrono di questi disturbi ha meno di 14 anni e gli specialisti segnalano casi sempre più precoci anche fino agli otto anni.
La situazione delle persone affette da malattie correlate al cibo è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia: la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare stima che l’emergenza sanitaria abbia provocato una crescita del 36% dei sintomi associati a disturbi alimentari e un incremento dei ricoveri pari quasi al 50%.
I dati riportano inoltre che rispetto al periodo pre-Covid, l’incidenza di anoressia e bulimia è aumentata del 45% soprattutto nei giovanissimi a causa dell’isolamento sociale. Attualmente, in Italia, i disturbi alimentari coinvolgono circa tre milioni di persone e costituiscono la prima causa di morte tra gli adolescenti, subito dopo gli incidenti stradali. Anche da questo punto di vista gli effetti della pandemia sono stati significativi: prima del Covid il numero di morti a causa di problemi alimentari si aggirava intorno ai 3000 l’anno mentre nel 2020 sono stati 5000.
Fino a poco tempo fa, si parlava molto raramente di disturbi alimentari, che piuttosto erano considerati un capriccio o una richiesta di attenzione. Oggi invece tali disturbi sono riconosciuti vere e proprie malattie che nascono da un dolore profondo, insicurezza, ansia e senso d’inadeguatezza.