Da qualche giorno si parla di liceo senza voti, e il dibattito tra docenti, studenti e genitori sul tema è più acceso che mai. Ed è uno degli argomenti più discussi in Italia nelle ultime settimane. Non solo l’istituto a Roma ha iniziato questa strada, ma anche la scuola primaria Massalongo di Verona. Quest’ultima, che nel 2016 era a rischio chiusura per soli otto iscritti, è riuscita ad arrivare a un grandissimo numero di domande di iscrizione.
Nella scuola Massalongo di Verona si studia per apprendere, senza voler ottenere determinati voti, con piú tranquillità, infatti Teresa Zaccaria, docente e referente della scuola afferma: “Quante volte anche dopo un esame universitario, preparato di corsa solo per superarlo, abbiamo dimenticato i contenuti? Qualunque apprendimento mnemonico, seppur premiato con il voto, non va a sedimentarsi, perché non c’è motivo per ‘trattenerlo’. Il voto indica se uno studente è in grado di ripetere lo stesso dato in un preciso momento. Ma è così importante? Invece se c’è ricerca personale e attiva, stimolata da una motivazione e una curiosità, il percorso di conoscenza viene interiorizzato diventando competenza e abilità”.
“Qui forniamo un metodo di studio – afferma ancora – Lavorare per il voto porta alla rincorsa o alla competizione mentre lavorare per sé rende il voto privo di senso. Gli studenti quando suona la campanella chiedono di restare ancora un po’ per continuare a lavorare”.
L’istituto Massalongo ha inaugurato questo progetto nel 2017 e da lì il collegio docenti ha istituito la prima scuola pubblica di Verona senza voti. Alla base di questo progetto c’è la domanda: “È così importante il voto?”. Un metodo così “tranquillo”, incuriosisce alunni e famiglie che vogliono sapere sempre di più sull’argomento e si chiedono come funzioni la scuola senza voti. Non è una scuola dove non di studia e non si hanno compiti, anzi quasi il contrario, la differenza è che la valutazione si trasforma da un semplice numero a riassumere le competenze acquisite dagli alunni con diversi percorsi. Gli studenti possono focalizzarsi sull’apprendimento, sulla collaborazione, sulle passioni e sugli interessi. Una sorta di esperimento che porta a dare il meglio di sé, invece di eseguire il bel volto a tutti i costi.
Tra chi è d’accordo con la scuola senza voti c’è chi afferma che una scuola senza voti sarebbe una scuola senza stimoli e incentivi per migliorare. Rimane quindi aperto il dibattito “Scuola con o senza voti?”.