Il 26 novembre è stata la Giornata mondiale dell’ olivo, una ricorrenza istituita dall’Unesco nel 2019. L’olivo è molto diffuso nelle zone mediterranee ed è originario del Medio Oriente; è anche noto scientificamente con il nome di Olea Europaea e appartiene alla famiglia delle Oleaceae. Inoltre, la pianta dell’olivo è storicamente assunta come simbolo di pace.
Le ricorrenze e le simbologie nella storia
Per i Greci l’olio era prezioso e la piante era sacra. Gli atleti si ungevano d’olio prima di combattere corpo a corpo, i vincitori delle olimpiadi ricevevano una corona d’ulivo e ottenevano come premio anfore di olio. Presso i popoli fenici e cretesi, l’olio aveva funzione iniziatiche ed era soprattutto fonte di luce; furono proprio i fenici, ad esempio, a diffondere l’uso della lampada ad olio.
Omero, nell’Odissea, narra dell’offerta che la dea Atena fece a Ulisse: una fiala di olio grazie alla quale l’eroe riconquistò vigore e bellezza. Plinio il Vecchio dedicò un intero capitolo della sua Naturalis historia all’olivo e alle sue virtuose proprietà. Per i romani era il simbolo delle persone illustri e di cultura.
Nella religione cristiana la pianta d’olivo ha sempre avuto molte simbologie. Nella Bibbia infatti si racconta che, placatosi il diluvio universale, una colomba portò a Noè un ramoscello d’olivo per annunciare la riconciliazione tra terra e cielo. Divenne simbolo di rigenerazione dopo la distruzione, la terra tornava a fiorire e anche simbolo di pace tra Dio e gli uomini. Ambedue i simboli sono celebrati nella festa cristiana della domenica delle Palme dove l’olivo rappresenta Cristo che, attraverso il suo sacrificio, è diventato strumento di pacificazione per tutta l’umanità. Sacro è anche l’olio che è il Crisma usato nelle liturgie cristiane del Battesimo, all’estrema Unzione, nella Cresima e nella consacrazione dei nuovi sacerdoti.
La caratteristiche della pianta d’olivo

La pianta dell’olivo predilige zone dove la temperatura non scende mai sotto lo zero, teme gli sbalzi termici e deve essere esposta alla luce diretta del sole e non ha bisogno di molta acqua. E’’ un albero assai longevo che può raggiungere diverse centinaia di anni e, in condizioni ottimali, può raggiungere anche il millennio. La sua crescita è molto lenta. E’ una pianta sempreverde e il suo legno è molto pesante e pregiato usato per la fabbricazione di mobili.
Il suo frutto è l’oliva e una pianta matura può produrre circa 15-25 Kg di olive ogni anno. L’olio che si ricava dalle olive è un alimento molto pregiato e raggiunge il 25%-30% della sua polpa. L’Italia è uno dei primi produttori a livello mondiale dopo la Spagna. Altro stato produttore in Europa è la Grecia, il Portogallo e sulla costa mediterranea anche la Tunisia, il Marocco e l’Algeria. Le regioni italiane vocate sono la Puglia, la Calabria, la Sicilia, la Toscana e la Liguria. L’Italia esporta il suo olio negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone, nel Regno Unito, in Germania, in Russia, in Australia e in Svizzera. Quest’ anno a causa della siccità e per l’alternanza naturale di calendario, vi è stato un calo della produzione italiana del 37% con il rischio di essere superati dalla Grecia per produzione.
L’utilizzo in cucina
L’olio è il condimento più usato in cucina e anche uno dei più naturali perché ottenuto da spremitura a freddo di olive senza aggiunta di prodotti chimici. Oltre che in cucina è un prodotto largamente impiegato per scopi medici e cosmetici.

L’olio di oliva è un prodotto utilizzato fin dall’antichità per la cura del corpo e dei capelli per le sue proprietà emollienti e antinfiammatorie, aiuta il benessere di stomaco e intestino. Ha una funzione di anti invecchiamento per la pelle e per le ossa in quanto è ricco di vitamina E che protegge dalle fratture e osteoporosi.