Ogni anno, il 10 dicembre, la comunità internazionale celebra la Giornata mondiale dei diritti umani, per commemorare il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani, nel 1948 .
La Dichiarazione, scritta in oltre 500 lingue, dichiara i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere.
In Italia si sono tenute varie manifestazioni in alcune città a sostegno della protesta contro il regime iraniano, e di tutti i popoli vessati da invasori o governi antidemocratici, dall’Ucraina all’Afghanistan.

Come ricorda Amnesty International, solo nel 2021 “in almeno 67 stati sono state promulgate norme che hanno inciso negativamente sulla libertà d’espressione, associazione e manifestazione pacifica mentre in 85 stati è stato fatto uso eccessivo o non necessario della forza per disperdere proteste”
La storia della dichiarazione
La Dichiarazione, è stata, prima o dopo, accettata formalmente da ogni governo del globo, ponendo i diritti prima citati al centro del sistema globale e promettendo di proteggerli, di implementare e garantire la loro accessibilità a tutti i cittadini del proprio paese, senza restrizioni o abusi.
La successiva ratifica del trattato implica l’adozione di misure intere e normative coerenti con i suoi obblighi, qui, in questo caso, leggi che sanzionano le violazioni dei diritti umani, meccanismi di tutela dei diritti individuali e norme procedurali per la loro attuazione. La Fondazione, in seguito, ha aderito al Patto internazionale sui diritti civili e politici e al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, entrambi entrati in vigore nel 1976.
Le stesse Nazioni Unite riconoscono i cosiddetti Diritti Umani non-derogabili: i quattro più importanti sono il diritto alla vita, il diritto alla libertà dalla schiavitù, il diritto alla libertà dalla tortura ed il diritto all’impossibilità della retroattività dell’azione penale. Capita ancora oggi che questi quattro diritti, che anche solo a sentirli sembrano il minimo, non vengano rispettati.
Il divario tra forma e pratica è ancora più grande di quanto dovrebbe essere, infatti ancora oggi ci sono forme di discriminazione, o momenti in cui i diritti inalienabili di una persona non sono rispettati; per questo motivo, questa dichiarazione vale ancora oggi come 74 anni fa, con motivazione più o meno uguali.