Tutto il mondo parla dei grandi campioni che hanno giocato in questo torneo, come Messi, Ronaldo, Neymar e Mbappè. Ma nessuno parla dell’altra faccia della medaglia, ossia: perché giocare il Mondiale in Qatar?
Il Qatar è un piccolo stato nel Golfo, ma pur essendo piccolo è un paese molto ricco e importantissimo dal punto di vista geopolitico. Di conseguenza i Mondiali, per questo paese sono stati importantissimi dal punto di vista del Soft Power, ossia, in senso letterale: l’abilità nella creazione del consenso attraverso la persuasione e non la coercizione.
Ciò significa che il Qatar durante questo torneo è stato sotto i riflettori di tutto il mondo, questa è la prova del ruolo geopolitico del calcio. Ma la creazione di questo Mondiale ha portato molte problematiche e difficoltà.
Il problema della forza lavoro
Il più grave problema è stata la forza lavoro, infatti per un paese che non è attrezzato per la preparazione di un torneo così importante, serve una grandissima quantità di manodopera. La naturale conseguenza è il bisogno di moltissimi operai e quindi dei bassi salari. Ma una conseguenza innaturale è il numero di infortuni e morti di operai durante il lavoro. Secondo un dato appena aggiornato è di 6.500 morti (nel periodo tra il 2010 e il 2020) e che non può neanche essere paragonabile a quelli registrati per l’organizzazione di altri mega-eventi sportivi a partire dalle Olimpiadi di Sydney nel 2000.

Il prezzo di questo mondiale
Un altro dato sbalorditivo e esagerato di questo mondiale è stato il prezzo da pagare per la preparazione del torneo. Infatti ammonta a ben 220 miliardi di euro, ossia 15 volte in più rispetto al mondiale in Brasile. Ovviamente questo altissimo prezzo ha portato all’inevitabile aumento dei prezzi dei biglietti, l’aumento va dal +46% per la prima categoria al +30% per la seconda, mentre i biglietti più economici disponibili per i fan internazionali arrivano a 2.200 riyal del Qatar, cioè 516 euro e quindi circa 100 euro in più rispetto ai 400 euro dell’ultima volta, e infine i biglietti per i residenti locali si attestano a 750 riyal del Qatar, pari a 175 euro e decisamente superiori rispetto ai 95 visti in Russia.
Difronte a questi numeri imponenti, di soldi spesi, ma soprattutto anche di vite di operai giunte al termine per la preparazione di questo torneo, sorge un’importante domanda : “ne vale davvero la pena ?”