Per i ricercatori dell’Istituto per le scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), il monitoraggio costante delle temperature nel nostro Paese ha riportato un dato rilevante: il 2022 è stato l’anno più caldo nella penisola degli ultimi 222 anni, da quando esiste questa rilevazione.

Il record comprende sia le temperature massime, che quelle medie, mentre rimane per il momento dell’anno 2018 il record delle minime più alte. Il climatologo Giulio Betti di Lamma- Cnr conferma che, tra gennaio e novembre 2022, in confronto alla base climatica che tiene conto del periodo 1991- 2020, l’aumento di temperatura a livello nazionale in media è stato di 1,06 gradi con punte di 1,38 al nord, 1,01 al centro e 0,85 al sud Italia.
Berti evidenzia che dal 2000 in avanti l’aumento è stato pressoché costante, eccetto nel 2004, 2005, 2010 e 2013, e ciò ha portato anche a gravi perdite economiche nell’ambito agricolo con danni stimabili per circa sei miliardi di euro.

A livello globale, l’anno più caldo invece è stato il 2016 anche perché in questo periodo, anche in altre parti del mondo come USA e Giappone, ci sono state vaste zone colpite dal gelo con la conseguenza di centinaia di morti.
Queste grandi differenze di temperatura tra una zona e l’altra del pianeta sono le conseguenze del set-stream, una naturale circolazione d’aria con un andamento sinuoso che a 9-12 chilometri di altitudine attraversa il pianeta, condizionando la posizione dei sistemi ad alta o bassa pressione, determinando quindi, in questo periodo, temperature molto basse negli stati Uniti e in Scandinavia e temperature miti nel Mediterraneo.