A Cologna Veneta, la settimana scorsa, un medico è stato aggredito durante un turno di guardia notturna da un suo paziente che pretendeva di ottenere un certificato di malattia, che non poteva essergli rilasciato.
Un uomo che quel giorno non si era recato al lavoro in fabbrica, si è presentato alle 8.30 di sera presso la sede della guardia medica per ottenere un certificato da presentare l’indomani al datore di lavoro. Per legge, questo tipo di certificati devono essere predisposti dal medico di base oppure dagli addetti di un ufficio riservato ad evadere queste richieste. Tutto ciò è stato spiegato all’autore dell’aggressione, che aveva suonato al campanello dello studio medico.
Non accettando il rifiuto ha continuato insistentemente a suonare il campanello, ad urlare e a minacciare la guardia medica. A questo punto il dottore è uscito per chiedergli di smetterla e, in seguito, l’uomo infuriato l’ha chiuso fuori dall’ambulatorio e preso a spintoni. L’uomo, per impedire al medico di rientrare nell’ambulatorio, gli ha schiacciato le mani contro le chiavi inserite da quest’ultimo nella toppa. Il dottore, cogliendolo alla sprovvista è riuscito a liberarsi e ad entrare nella stanza, dove è riuscito a chiamare i carabinieri.
Le aggressioni al personale sanitario sono purtroppo in aumento: nel 2022 sono state 105, nel 2023 sono già otto. I medici manifestano una crescente preoccupazione dovuta dal timore di essere minacciati o malmenati dai propri pazienti, soprattutto negli ambulatori delle guardie mediche notturne. Qui non raramente accade che si manifestino esplosioni di rabbia da parte delle persone che devono aspettare o perché non riescono ad avere quello che chiedono.
Anche se a Verona la situazione è sotto controllo, come confermato dal Prefetto Donato Cafagna, il rinforzo della presenza di poliziotti nei presidi sanitari sarà oggetto di discussione nelle prossime riunioni.