Angela Celentano non torna a casa dal dieci agosto 1996, quando scomparve in un bosco sul Monte Faito, nella cittadina di Vico Equense, dopo aver pranzato assieme alla famiglia. Dopo molti anni di false segnalazioni e illusioni, una nuova pista, quella sudamericana, potrebbe riaccendere la speranza di ritrovare la giovane donna.
“Ci sono tanti elementi che ci fanno pensare che possa essere lei, ma non ci illudiamo aspettiamo il riscontro scientifico”, sono queste le parole di Luigi Ferrandino, avvocato della famiglia Celentano.
All’epoca della scomparsa, Angela era una bambina di soli tre anni: quel giorno di agosto, Maria e Catello, i suoi genitori, notando l’assenza della bambina iniziarono a cercarla.
Da quel momento della piccola Celentano non si hanno più notizie. Nonostante ciò, la fede dei genitori resta salda e incrollabile, anche se la mancanza dell’amata figlia li accompagna ogni singolo giorno da ormai ventisette lunghi anni.
“La troveremo” è la risposta che i Celentano rivolgono a coloro che gli domandano se sono fiduciosi sul proseguimento delle indagini. Questa profonda perseveranza però cela numerose debolezze e fragilità che spesso sono emerse durante le varie indagini. Dalla scomparsa della bambina, infatti, si sono susseguite negli anni numerose piste e dichiarazioni di possibili testimoni, molto spesso rivelatesi infondate.
La pista messicana e le somiglianze con Celeste Ruiz

La prima pista percorsa dai legali dei Celentano, e nella quale avevano speso numerose energie e giornate di lavoro, fu quella messicana.Questa strada si rivelò non essere quella giusta, infatti, Celeste Ruiz, la ragazza, che diceva di essere Angela, fu esaminata e rintracciata dagli investigatori per la sua grande somiglianza con Angela, ma il risultato al test del DNA comparato con il prelievo effettuato ai Celentano ha dato esito negativo. Dopo quel tentativo rimase alla mamma di Angela solo un abbraccio da parte di Celeste, e assieme ad esso ancora numerosi dubbi e misteri irrisolti.
La pista turca e il rebus dell’uomo interpellato

Negli ultimi anni si era aperta una pista che faceva ben sperare e che si pensava potesse finalmente mettere fine al calvario che i genitori di Angela stavano vivendo da ben ventisette anni. La cosiddetta “pista turca”, infatti, si aprì quando Vincenza Trentinella, una donna che non ha nessun legame di parentela né amicizia con la famiglia Celentano, rilasciò delle dichiarazioni interessanti riguardante una ragazza che presentava numerosi tratti somatici analoghi a quelli di Angela.
La ricostruzione dei fatti prevedeva che la ragazza abitasse in un’isola della Turchia chiamata Buyukada assieme ad un uomo che credeva essere suo padre, ma che in realtà l’aveva rapita. Venne dunque ricercato l’uomo e interrogato ma in seguito a delle indagini si rivelò essere la persona sbagliata.
La nuova pista sudamericana, riaccende la speranza

“Nei giorni scorsi – fa sapere l’avvocato Ferrandino – un collaboratore del mio studio, in un paese nordeuropeo, ha incontrato la ragazza sudamericana che sospettiamo possa essere Angela Celentano e ha provveduto al prelievo del materiale genetico e a spedirlo al mio studio di Napoli. Non appena ne sarò in possesso provvederò a inviarlo a uno dei laboratori di mia fiducia specializzati nell’individuazione di profili Dna. Conto, entro 10-15 giorni, di poter procedere al confronto del profilo genetico della ragazza sudamericana con il profilo dei signori Celentano”.
E’ con questa nota che il legale Ferrandino ha diffuso un aggiornamento in merito alla vicenda che potrebbe finalmente arrivare a una soluzione. L’avvocato motiva l’attenzione verso questa ragazza non solo per la forte somiglianza somatica con la sorella di Angela, Naomi, ma anche per particolari e coincidenti analogie della sfera personale.
La ragazza infatti, sembra essere scomparsa improvvisamente nella sua attuale famiglia intorno ai tre anni e dalle indagini risulta che in passato abbia avuto rapporti con Vico Equense.
In conclusione è stata notata anche la presenza di un neo a forma di caffè sulla schiena, simile a quello che aveva Angela.
Nonostante queste scoperte che sembra possano dare definitivamente una svolta ad una faccenda di tale complessità, il legale Ferrandino raccomanda massima prudenza e cautela in quanto sarà l’esito del test del DNA a svelare ancora una volta la verità.
Dunque se “la speranza è l’ultima a morire” non ci resta che attendere il risultato del test, fiduciosi che questo evento segni la fine di un così doloroso calvario e l’inizio di una nuova vita.