Nell’ultimo periodo, nella biblioteca nazionale francese, un team di ricercatori ha trovato e analizzato 57 lettere (50 sconosciute agli storici) risalenti tra il 1578-1584 scritte in codice dalla regina di Scozia(una delle figure messe più discussione della storia britannica) durante il suo periodo di prigionia. Maria Stuart era stata addestrata fin da piccola nell’arte della cifratura dalla madre, Maria di Guisa, della potente famiglia francese dei Guisa.

Utilizzando tecniche di decifrazione computerizzata, insieme all’analisi del testo e del contesto, sono riusciti a recuperare la chiave di cifratura e a interpretare tutte le lettere.
La sovrana si sforzava di rimanere collegata al mondo esterno, infatti continuava a mandare lettere ai suoi alleati (specialmente indirizzate a Michel de Castelnau de Mauvissiére, ambasciatore francese in Inghilterra e sostenitore della sovrana scozzese). Gli argomenti principali di queste lettere sono: la sopportazione delle proprie condizioni, le sue cattive condizioni di salute e di trattamento, le trattative di negoziazione con Elisabetta I, la sfiducia e l’animosità nei confronti del maestro di spionaggio Sir Francis Walsingham e il conte di Leicester Robert Dudley.
Nelle parole scritte di Maria Stuart si ritrovano anche sentimenti come l’angoscia per il rapimento di suo figlio James (futuro re Giacomo d’Inghilterra) avvenuto nel periodo in cui lei si trovava in prigione.

«Abbiamo decifrato codici segreti di re e regine in precedenza ma questo lavoro è stato assolutamente affascinante, perché comprendeva numerosi scritti inediti e perché l’autrice ha svolto un ruolo fondamentale nella storia. Queste scritture rappresentano un corpus voluminoso su Maria Stuarda, per un totale di 50 mila parole, che getta nuova luce sui suoi anni di prigionia in Inghilterra» dichiara il matematico George Lasry.