Pier Paolo Spinazzè, in arte…Cibo

Affascinati dai numerosi murales del writer Cibo che si trovano a Verona e provincia, abbiamo deciso di intervistarlo.

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Cibo (foto da Fanpage)
Cibo (foto da Fanpage)
Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Appena una settimana fa, nella zona della stazione di Verona, è comparsa una scritta nazista, accompagnata da un simbolo dell’ex partito, proprio difronte al liceo artistico Nani-Boccioni. Questo oltraggio è stato subito coperto dal writer Cibo con il disegno di una gustosa ciambella e una correzione della scritta.

Risultato del murales in zona stazione a Verona

In arte Cibo

Cibo con in mano un suo disegno (Fonte: cibo.oooo su Instagram)

Alimenti sui muri: è con questo che Pier Paolo Spinazzè, in arte Cibo, combatte da ormai una ventina di anni le violazioni dei valori costituzionali che vengono incise con bombolette spray sui muri. Sicuramente a Verona o nella sua provincia avrete visto questi splendidi graffiti che hanno attirato la nostra curiosità, per questo motivo abbiamo deciso di intervistare l’artista veronese. 

Lei è un artista ormai conosciuto in tutta Italia, ma come è nata la sua arte?

Ho sempre avuto questa passione, sicuramente tramandata da mia mamma; anche lei ha studiato al liceo artistico, l’ho sempre vista disegnare, mentre ora fa la sarta a tempo libero. Ha sempre avuto molti hobby legati all’arte e me li ha tramandati. Fin da piccolo, ho sempre disegnato e nel tempo da passione è diventato un lavoro

Con le sue opere lancia dei messaggi molto importanti e non vengono apprezzati da tutti. Ha mai ricevuto critiche per questo?

Certo. Sicuramente in strada non ne sono tutti felici: puoi trovare persone a cui non piace ed altre a cui piace tanto, sei sempre di fronte all’opinione della gente stando fuori. Mi è capitato di ricevere minacce e dispetti, in quanto cancello scritte d’odio dei neo nazisti: spesso rovinano murales già esistenti. 

Vedendo i suoi post sui social, abbiamo notato che alle volte i suoi disegni vengono vandalizzati. Come reagisce quando avviene?

Moltissimi murales vengono rovinati e momentaneamente il “problema” maggiore sono i no-vax che organizzandosi hanno danneggiato una ventina di graffiti. Dietro a questi c’è un lavoro enorme di studio di forme, colori e scritte, non solo ciò che si vede nei social. Bisogna essere positivi sia in prima persona che sui social, dove pubblico solamente quando metto apposto, dando un buon esempio a coloro che mi seguono. 

Il famoso murales della salsiccia che dal 2015 viene spesso sistemato da Cibo.

Le persone a lei vicine apprezzano ciò che fa?

Più che altro si tratta di preoccupazione: soprattutto da parte di mia mamma che, vedendo che mi relaziono anche con situazioni violente, si preoccupa; ma, in generale, le persone a me vicine sono felici, perché riesco ad esprimermi facendolo di lavoro e provano stima, in quanto sono riuscito a crearmi una fama attraverso questo, difendendo una buona causa

Perché ha scelto di combattere temi così sensibili utilizzando proprio il cibo?

L’ho scoperto un po’ per gioco: ho cancellato una scritta fascista con una salsiccia e, ogni volta che il murales veniva rovinato, aggiungevo le salse e così ho capito che l’idea funzionava. Uso questo metodo per creare “un dialogo” sui muri con i neofascisti, ma è anche un modo di comunicare con coloro che passano per la strada e vedono ciò che avviene. Si tratta di deridere le persone ignoranti che sono convinte di essere dei duri, ma in realtà non lo sono e molte volte non sanno rispondere: le mie armi sono la cultura e la bellezza.

Ci sono zone della città o dintorni dove è intervenuto di più rispetto ad altre?

Sicuramente vicino a casa mia, San Giovanni Lupatoto e Zevio, che essendo nella mia zona riesco a controllare meglio. Faccio più fatica in città o nelle zone di Alpo, però cerco di arrivare in tutti i paesi. 

Ha mai pensato di lasciare questo suo lavoro/passione per dedicarsi ad altri hobby?  

No, si tratta di un lavoro molto vario che comprende illustrazioni, murales per clienti o per festival ed eventi… Non posso smettere di disegnare e lasciare i miei graffiti rovinati, vanno sistemati, bisogna prendersi cura del proprio territorio

Post Instagram sull’account del writer in onore della Giornata della donna

Da piccolo si immaginava di praticare tale professione e di arrivare a questi livelli?

Studiando al liceo artistico e all’università design e disegno industriale, ero già avviato verso il mondo dell’arte; sicuramente non ho mai pensato di poter diventare ingegnere. Non è sicuramente un lavoro facile, bisogna inventarsi, trasformando la propria passione in lavoro non devi per forza diventare ricco, ma il divertimento ripaga

Video dal canale Youtube dell’artista che lo ritrae mentre fa uno dei suoi ultimi murales.
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Sono Ginevra, ho 15 anni e frequento la V Ginnasio alle Stimate. A primo impatto non sembro una persona molto affabile, nonostante ciò sono molto estroversa anche se difficilmente parlo di me. Uno dei miei passatempi preferiti era nuotare, però da un anno ho dovuto lasciare questo sport perché avevo moltissimi impegni scolastici. Mi piace molto leggere e forse è per questo che ho scelto il Liceo Classico e devo dire che sono molto felice della mia scelta, sono sempre stata affascinata dalle materie umanistiche che, per me, hanno costituito la parte più interessante e piacevole del mio percorso scolastico. Sotto il punto di vista delle relazioni non ho moltissimi amici perché sono molto diffidente nei confronti delle persone che conosco, ma nonostante tutto quelli che ho mi bastano perchè riescono sempre a capirmi. Sono molto diretta e questo non sempre viene apprezzato, ma io la considero la parte migliore del mio carattere!

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