Appena una settimana fa, nella zona della stazione di Verona, è comparsa una scritta nazista, accompagnata da un simbolo dell’ex partito, proprio difronte al liceo artistico Nani-Boccioni. Questo oltraggio è stato subito coperto dal writer Cibo con il disegno di una gustosa ciambella e una correzione della scritta.
In arte Cibo

Alimenti sui muri: è con questo che Pier Paolo Spinazzè, in arte Cibo, combatte da ormai una ventina di anni le violazioni dei valori costituzionali che vengono incise con bombolette spray sui muri. Sicuramente a Verona o nella sua provincia avrete visto questi splendidi graffiti che hanno attirato la nostra curiosità, per questo motivo abbiamo deciso di intervistare l’artista veronese.
Lei è un artista ormai conosciuto in tutta Italia, ma come è nata la sua arte?
Ho sempre avuto questa passione, sicuramente tramandata da mia mamma; anche lei ha studiato al liceo artistico, l’ho sempre vista disegnare, mentre ora fa la sarta a tempo libero. Ha sempre avuto molti hobby legati all’arte e me li ha tramandati. Fin da piccolo, ho sempre disegnato e nel tempo da passione è diventato un lavoro.
Con le sue opere lancia dei messaggi molto importanti e non vengono apprezzati da tutti. Ha mai ricevuto critiche per questo?
Certo. Sicuramente in strada non ne sono tutti felici: puoi trovare persone a cui non piace ed altre a cui piace tanto, sei sempre di fronte all’opinione della gente stando fuori. Mi è capitato di ricevere minacce e dispetti, in quanto cancello scritte d’odio dei neo nazisti: spesso rovinano murales già esistenti.
Vedendo i suoi post sui social, abbiamo notato che alle volte i suoi disegni vengono vandalizzati. Come reagisce quando avviene?
Moltissimi murales vengono rovinati e momentaneamente il “problema” maggiore sono i no-vax che organizzandosi hanno danneggiato una ventina di graffiti. Dietro a questi c’è un lavoro enorme di studio di forme, colori e scritte, non solo ciò che si vede nei social. Bisogna essere positivi sia in prima persona che sui social, dove pubblico solamente quando metto apposto, dando un buon esempio a coloro che mi seguono.

Le persone a lei vicine apprezzano ciò che fa?
Più che altro si tratta di preoccupazione: soprattutto da parte di mia mamma che, vedendo che mi relaziono anche con situazioni violente, si preoccupa; ma, in generale, le persone a me vicine sono felici, perché riesco ad esprimermi facendolo di lavoro e provano stima, in quanto sono riuscito a crearmi una fama attraverso questo, difendendo una buona causa.
Perché ha scelto di combattere temi così sensibili utilizzando proprio il cibo?
L’ho scoperto un po’ per gioco: ho cancellato una scritta fascista con una salsiccia e, ogni volta che il murales veniva rovinato, aggiungevo le salse e così ho capito che l’idea funzionava. Uso questo metodo per creare “un dialogo” sui muri con i neofascisti, ma è anche un modo di comunicare con coloro che passano per la strada e vedono ciò che avviene. Si tratta di deridere le persone ignoranti che sono convinte di essere dei duri, ma in realtà non lo sono e molte volte non sanno rispondere: le mie armi sono la cultura e la bellezza.
Ci sono zone della città o dintorni dove è intervenuto di più rispetto ad altre?
Sicuramente vicino a casa mia, San Giovanni Lupatoto e Zevio, che essendo nella mia zona riesco a controllare meglio. Faccio più fatica in città o nelle zone di Alpo, però cerco di arrivare in tutti i paesi.
Ha mai pensato di lasciare questo suo lavoro/passione per dedicarsi ad altri hobby?
No, si tratta di un lavoro molto vario che comprende illustrazioni, murales per clienti o per festival ed eventi… Non posso smettere di disegnare e lasciare i miei graffiti rovinati, vanno sistemati, bisogna prendersi cura del proprio territorio.
Da piccolo si immaginava di praticare tale professione e di arrivare a questi livelli?
Studiando al liceo artistico e all’università design e disegno industriale, ero già avviato verso il mondo dell’arte; sicuramente non ho mai pensato di poter diventare ingegnere. Non è sicuramente un lavoro facile, bisogna inventarsi, trasformando la propria passione in lavoro non devi per forza diventare ricco, ma il divertimento ripaga!