«Usare gli alimenti per coprire l’odio mi permette di affrontare temi complessi in maniera estremamente semplice e comprensibile a tutti», ci confessa lo street artist lupatotino Pier Paolo Spinazzè, in arte Cibo. Con i suoi murales, raffiguranti alimenti, nasconde infatti simboli e scritte legate all’ideologia nazifascista.
L’arte è da sempre un mezzo di comunicazione: una dimostrazione sono quelle opere che, trasmettendo un messaggio, hanno la capacità di teletrasportarci in un’altra realtà. La giornata della memoria, trascorsa il 27 gennaio, ha l’obiettivo di “ricordare” quanto accaduto durante la Seconda guerra mondiale e ci permette soprattutto di non dimenticare quante persone hanno perso la vita, a causa dell’ideologia nazifascista, che si stava sviluppando.
Il passato, però, ci consente di imparare dai nostri errori, l’importante è non dimenticarlo e portarlo avanti con il nostro presente, e l’arte ci può essere sicuramente d’aiuto.
I murales dello street artist veronese, infatti, catturando l’attenzione delle persone con il cibo, permettono di pensare a quello che è stato nascosto. Aiutano a non dimenticare quanto ideologie razziste e nazifascite fossero sbagliate, ma perché proprio il cibo per nasconderle?
«I motivi sono tanti sia pratici che artistici» ci ha spiegato Cibo. L’artista infatti sostiene che sia interessante quante storie si nascondono dietro ogni nostro piatto tradizionale. Cita, ad esempio, la Caprese: la mozzarella è Campana, il pomodoro viene dalle Americhe, il basilico dall’India e l’olio dalla Siria. Una metafora per sostenere che se non ci si apre al diverso, vengono tirati su muri e si finisce per “mangiare male”.
Attraverso il cibo, l’artista cerca di portare l’attenzione sul tema della discriminazione e affrontare delle tematiche spesso complesse, in maniera leggera e comprensibile a tutti.
Sono molti i mezzi che abbiamo a disposizione per ricordare la nostra storia, tra questi però l’arte ha un ruolo fondamentale, perché ha la capacità di farci rivivere il nostro passato, solo attraverso un’immagine.