Presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è stato eseguito su un paziente pediatrico un intervento innovativo che ha unito le tecnologie già sperimentate del doppio trapianto fegato-polmoni e del ricondizionamento polmonare ex vivo.
L’intervento si è tenuto in data 29 dicembre presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII e ha segnato un importante passo avanti per la chirurgia in Italia.
La procedura, già testata due volte su pazienti adulti con esito positivo, è stata praticata questa volta su una ragazzina genovese di 16 anni affetta da fibrosi cistica, la patologia genetica mortale più comune nella popolazione caucasica, che nel suo caso provocava il sanguinamento delle vie respiratorie oltre che una grave malattia epatica che mettevano seriamente a rischio la sua vita causando frequenti emorragie bronchiali. La ragazza presentava sintomi già all’età 11 anni e allora era già stata sottoposta a una procedura denominata TIPS allo scopo di ridurre la severa ipertensione portale e il rischio di emorragie digestive.
Il trapianto durato nel complesso 11 ore ed eseguito da un’equipe specializzata si è svolto in due fasi: dapprima è stato importato il fegato, mentre i polmoni venivano sottoposti al ricondizionamento, dopodiché sono stati impiantati anch’essi. Già da questa scaletta emerge la singolarità dell’intervento in quanto solitamente la priorità nell’operazione viene data al trapianto dei polmoni che tuttavia grazie al macchinario per il procedimento ex vivo può essere posticipato, permettendo così ai medici di operare in maggiore tranquillità e sicurezza.
Un’altra innovazione messa in campo in questa operazione è l’affiancamento al doppio trapianto fegato-polmoni del ricondizionamento polmonare ex vivo, un procedimento grazie al quale si riescono a recuperare polmoni ottenuti da donatori a cuore battente ma deceduti a livello cerebrale che normalmente vengono scartati a causa del deterioramento conseguente alla morte cerebrale. Il processo, della durata di quattro ore, eseguito da un apposito macchinario consiste nella sottrazione dai polmoni di mediatori chimici dannosi, acqua in eccesso e nell’aspirazione delle secrezioni all’interno dei bronchi e ha anche lo scopo di rendere più chiara l’idoneità dell’organo al trapianto.